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Il respiro che ti calma


RespiroOKChi pratica la meditazione, lo yoga e il pranayama, o la mindfulness, lo sa: la calma mentale e la respirazione lenta sono connesse. Un nuovo studio lo conferma, individuando pure le aree cerebrali implicate. La respirazione è del resto la sensazione più immediata di essere in vita, o di perderla. Cervello, cuore e sistema nervoso hanno stretti rapporti con la respirazione. Così la nostra vita emotiva. Chi respira male, sta male a vari livelli. Sia a livello organico che emotivo. Così dalla notte dei tempi, si sono sviluppate alcune tecniche di modulazione consapevole del respiro. Attraverso la meditazione, con le sue influenze sulla mente, il cervello e il sistema nervoso autonomo (“autonomo”, potremmo aggiungere, per chi non sviluppa la consapevolezza del proprio corpo e delle sue funzioni). Alcune forme di meditazione insegnano a controllare il respiro, altre semplicemente ad osservarlo, finché diviene lento da sé. Tutto ciò porta ad essere consapevoli di una cosa sola: la respirazione. Liberando la mente, e di conseguenza il cervello e tutto il resto, per il tempo della meditazione, dal carico dei pensieri, delle preoccupazioni e dello stress quotidiani.

Commentando tali ricerche, Diana Kwon scrive su Scientific American: “Capire come il cervello controlla la respirazione potrebbe anche aiutare a sviluppare nuovi bersagli terapeutici per il trattamento di condizioni come l’ansia, i disturbi del sonno e i disturbi emotivi legati al panico. «I cardiologi hanno modi per controllare farmacologicamente il ritmo cardiaco”, dice il professore di fisiologia Kevin Yackle della University of California “Ma un simile tipo di approccio farmacologico per la respirazione non esiste, e penso che potrebbe essere importante in molteplici campi della medicina»”.

Diana Kwon, Meditation’s Calming Effects Pinpointed in Brain. A new mouse study reveals a set of neurons that may point to physiological roots for the calming effects of breathing control, Scientific American, March 30, 2017

Thierry Janssen, Respirare. Per una medicina integrata tra corpo e anima, Feltrinelli

Le Zone Blu


Dan Buettner, esploratore e scrittore è un giornalista scientifico che ha realizzato numerose spedizioni globali interattive online.  Il libro, pubblicato dalla National Geographic, riporta le sue ricerche sulla longevità e con il termine  Zone Blu  vengono definite le  zone del globo ove vi è maggiore concentrazione di longevi. Fra le prime classificate è riportata l’isola di Okinawa, seguono la Sardegna, la cittadina di Loma Linda in California e la penisola di Nicoya nel Costa Rica. L’autore sintetizza in 9 punti i segreti di queste popolazioni  e come pneumologo che si occupa di prevenzione e longevità  nei fumatori…mi piace  sintetizzarveli  in questo blog.

Fatta la doverosa premessa che nessuno dei longevi ha mai fumato ecco i 9 punti:

1° camminare a passo relativamente svelto (5 km ora) per 30 minuti almeno 5 volte alla settimana

2° ridurre del 20 % l’apporto nutrizionale a conferma che la restrizione calorica è l’unico marker che sposta la sopravvivenza

3° puntare su una alimentazione ricca di cereali e povera di carni in particolare privilegiare le verdure crude . Mangiare tutti i giorni 25 grammi di frutta in guscio ( ricca di omega 3 ).

4° bere alcoolici con moderazione ma bere almeno un bicchiere di vino rosso al giorno ed in particolare il canonau sardo evidentemente ricco di resveratrolo integratore che  senpre più sta diventando il best seller di questi ultimi anni

5° darsi uno scopo nella vita – consiglio valido a 360 gradi in quanto l’obbiettivo è comunque di svegliarsi al mattino con una motivazione che potrebbe anche semplicemente essere quella di accudire figli o nipoti o il proprio orticello….

6° rallentare il ritmo della propria vita anche semplicemente fermandosi ogni tanto a contemplare la natura , allontanarsi dal rumore e meditare.  La meditazione sembra essere molto importante nel ridurre la infiammazione dei tessuti ed ormai è assodato che l’ infiammazione è la premessa di ogni malattia. Una alternativa alla meditazione, procedura non semplice per noi occidentali figli di Cartesio, potrebbe essere la respirazione secondo il metodo del prof. Buteiko. Esercitatevi 15 minuti due volte al giorno a fare solo 6 atti respiratori profondi al minuto e tutti i vostri parametri biologici rallenteranno. La pressione arteriosa si riduce , la frequenza cardiaca si abbassa e tutto il metabolismo rallenta. Il prof. Parati ha recentemente confermato questi dati in uno studio ad alta quota effettuato su un gruppo di volontari dell’Istituto Auxologico.

7° abbracciate una religione qualsiasi , anche il buddismo e partecipate almeno una volta al mese a riunioni di adepti.

8° occupatevi dei vostri famigliari o anche semplicemente dei vostri amici

9° abbiate un carattere gradevole e state assieme ad un amico o ad un parente  almeno 30 minuti al giorno .

ed in tutto questo pare che la genetica incida solo del 25 %  per non parlare degli eventi stocastici come quello di finire sotto una macchina…auguri cari amici e buon lavoro.