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La mente: casuale ma comunque eccezionale


Mente_Casuale_coverEcco un libro che cerca di demistificare il culto del cervello. Nel senso che ci stiamo abituando a trattare la materia pensante ed autocosciente contenuta nel nostro cranio come il prodotto più avanzato e straordinario dell’evoluzione. Convinzione perentoria di David J. Linden, professore di neuroscienze alla Johns Hopkins School of Medicine di Baltimora, espressa fin dalle prime pagine, è invece che il cervello sia “un ammasso di materia caratterizzato da una conformazione inefficiente, poco elegante, che però funziona”.

Non un prodotto eccezionale come spesso vogliamo raccontarci, ma bensì un agglomerato che, nonostante la propria imperfezione, riesce ad esprime proprietà emergenti e “casuali” come appunto la mente, l’amore, la memoria, i sogni, le credenze religiose. Imboccato il ragionamento delle neuroscienze da quest’altro versante, niente affatto mitologico rispetto al cervello e alle sue funzioni, diviene più agevole leggere ed interpretare tutta una serie di fenomeni che il sistema nervoso centrale non solo non esprime al meglio, ma addirittura palesa al peggio: criminalità, distruttività, malattie mentali, patologie degenerative. La materia cerebrale è tutt’altro che perfetta, ci spiega Linden ma, nonostante ciò, è davvero miracoloso come, nell’arco di esistenze terrene brevi e magari travagliate, riesca a ideare e realizzare cose straordinarie. La nozione del cervello ottimizzato non ci aiuta, in effetti, a comprendere certi fenomeni individuali e sociali che, non a caso, ci lasciano sempre sgomenti e interdetti.

Ogniqualvolta una persona, ragazzo o adulto che sia, imbraccia un’arma automatica e fa una strage, senza apparenti motivi comprensibili, ci chiediamo cosa sia saltato all’interno del suoi neuroni. Ogniqualvolta ci troviamo di fronte ad una persona, familiare o conoscente, colpita da una malattia degenerativa del sistema nervoso centrale, ci chiediamo con angoscia che fine abbia fatto la sua personalità – magari colta ed evoluta fino a pochi anni prima. Come ci insegna Linden, il cervello non è un computer progettato sulla carta per funzionare al meglio, ma bensì il prodotto di tentativi ed errori di milioni di anni di storia evolutiva.

E tali tentativi di farlo funzionare al meglio, sia sul fronte dei comportamenti che della salute, stanno ancora proseguendo. Questo volume spiega con dovizia di esempi tratti dalla ricerca e dalla clinica, accompagnati ad illustrazioni scientifiche, a che punto siamo del lungo percorso. In modo però pacato ed equilibrato, a tratti pure ironico, astenendosi dalle neuromitologie e dall’enfasi. 

La mente casuale. Come l’evoluzione del cervello ci ha dato l’amore, la memoria, i sogni e dio di David J. Linden, Centro Scientifico Editore, Torino 2009, pp. 264 (euro 19,00)

Quattro passi tra mente e cervello


Non passa giorno senza che vi sia notizia di qualche nuova scoperta, o semplicemente conoscenza più approfondita, sulla struttura del cervello e del sistema nervoso. A ritmi così serrati, ciò avviene da almeno vent’anni, da quando si annunciò il “decennio del cervello”. Da allora gli studi e le tecniche di indagine si sono sempre più perfezionati, grazie anche all’avvento di strumenti diagnostici come la tomografia computerizzata (TC), la risonanza magnetica (RM) e la tomografia ad emissione di positroni (PET).

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