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Una casa pulita da lasciare senza fiato


Pulizia.jpgAvere la casa linda e disinfettata con prodotti candeggianti può avere un prezzo. Forse anche caro. Il prezzo da pagare nel tirare a lucido e disinfettare la casa, o altri ambienti, con candeggine, prodotti a base di  alcool, perossido di idrogeno e quaternari di ammonio, può tradursi nella possibilità di contrarre malattie respiratorie serie e debilitanti come la Bpco (broncopneumopatia cronica ostruttiva), l’asma e l’enfisema.

A sostenerlo stavolta non è una ricerca da poco, svolta per un breve lasso di tempo su un campione ridotto di persone, ma bensì uno studio ampio ed esteso, della durata di 30 anni condotto su una popolazione di 55.000 infermieri degli Stati Uniti. Lo studio congiunto dell’Harvard University e del  French National Institute of Health and Medical Research (Inserm) ha rilevato che quanti usano prodotti detergenti e disinfettanti anche soltanto una volta alla settimana hanno un’alta probabilità di sviluppare malattie respiratorie, in una percentuale pari al 32%. Se tali prodotti vengono usati tutti i giorni, o più volte alla settimana, il rischio aumenta.

Era noto il rischio respiratorio, anche se mai studiato a fondo, di chi usa prodotti disinfettanti a spruzzo di tale genere, per la pulizia. Così come il ruolo del fumo, delle polveri inquinanti e dei prodotti ignifughi presenti nei tappeti e nei mobili, ad esempio. Per la prima volta viene però messo in evidenza il legame tra malattie respiratorie e prodotti per la pulizia domestica. Lo studio, ripeto, è da tenere in seria considerazione. Ciò non vuole dire che dobbiamo trasformare casa in un porcaio, ma magari pulirla rivolgendosi a prodotti più ecologici di quelli elencati. E per gli operatori sanitari, costretti ad usare disinfettanti, fare uso di accorgimenti appropriati, ad esempio mascherine adeguate, per non ammalarsi a loro volta.

Nicola Slawson, Regularly using bleach linked to higher risk of fatal lung disease, The Guardian, Monday 11 September 2017

Svapate sì, ma attenti alla nicotina


Riprendendo il discorso del tabagismo elettronico che,  dal numero dei commenti pervenuti, sembra interessare i ( quasi ) ex fumatori vi do alcune precisazioni sulle concentrazioni di nicotina. Un liquido alla concentrazione di 18 mgr. contiene in realtà 3,6 mgr per ml e quindi poiché una carica è di 2 ml  il totale inalato è di 7,2 mgr.

Nel liquido alla concentrazione di 9 mgr ci sono 1,8 mgr per ml. e quindi 3,6 per  ogni carica. Su queste premesse, cercate di ridurre progressivamente le percentuali  nell’arco di un paio di mesi, magari diluendo ulteriormente con liquidi senza nicotina. Tenete presente che i cerotti di nicotina hanno concentrazioni variabili da 30 a 14 mgr che cedono nelle 24 ore, ma in realtà la percentuale di nicotina assorbita è nettamente inferiore.

In sostanza l’obbiettivo di tutti dovrebbe essere quello di scendere a percentuali minime intorno ai 2 o 3 mgr al giorno, in questo modo potrete ciucciare all’infinito perché queste dosi di nicotina non  comportano problemi. Per i liquidi vaporizzati,  in linea teorica, non dovrebbero esistere problemi ma,  come vi ho già spiegato, chi inala e tossisce è meglio comunque sospenda qualsiasi tipo di inalazione perché può avere una predisposizione all’asma.

Asma e terapie integrate: una risposta


Il convegno si è svolto con gran successo ma il prof. Minelli è stato molto esaustivo  nel dire che a tutt’oggi non esistono terapie scientificamente validate che  possano  risolvere il problema dell’asma. La  malattia è infatti multifattoriale ed è necessario un approccio olistico che agisca sulle molteplici cause in primis quella dell’inquinamento ambientale. Causa prima dell’asma infatti è l’infiammazione delle vie aeree e quindi inalare giornalmente elevati livelli di PM 10  come avviene ad esempio in Milano, rappresenta il primum movens della insorgenza dell’asma e della sua gravità.

Per il resto la terapia vincente è quella farmacologica basata sui broncodilatatori a lungo termine e sui cortisonici da inalare che bloccano il processo infiammatorio delle piccole vie bronchiali. Un aiuto integrato lo si può ottenere con l’agopuntura anche se questa terapia, per ora , è stata validata dalla OMS solo per il trattamento del dolore.

Asma & terapie integrate


Il giorno 24 ottobre allo spazio Guicciardini in Via Guicciardini 6, si svolgerà un Convegno sull’asma bronchiale ed alle ore 12 presenterò Emilio Minelli, medico, esperto Oms per le terapie inegrate, che parlerà della sua esperienza sull’asma con le terapie complementari (agopuntura, fitoterapia, omeopatia, rcc.). Fra qualche giorno troverete su questo blog le mie considerazioni su tutto ciò che Minelli ha raccontato.