Gli UFO non sono più quelli di una volta. Qualcosa sta cambiando. Gli UFO sono diventati psichici. Sono diventati una categoria della mente. Sono entrati di diritto nella cultura. E neppure quella pop. Ma bensì cultura, storia e psicologia degli UFO. Sono sempre più i ricercatori e gli accademici ad occuparsene. Segno che non è più materia da ridicolizzare. Citiamo solo due casi recenti. Il dotto, documentato e analitico saggio dell’ingegnere e psicologo clinico Riccardo Gramantieri dal titolo Fenomeno UFO. Science and fiction (1947-1961) uscito da Mimesis e American Cosmic: UFOs, Religion, Technology (Oxford University Press) di Diana Walsh Pasulka.
Scrive il filosofo Giuseppe Panella nella postfazione di Fenomeno UFO: «I dischi volanti – sinonimo spesso di follia e di stralunata incapacità di vivere – si rivelano un sogno collettivo che ha affascinato una intera generazione. Merito del libro di Gramantieri è di averlo ricostruito e decrittato alla luce delle sue molteplici variabili e possibilità di lettura, senza prendere posizione e senza usare nessuna derisione nel descriverlo per quello che è stato (e come le analisi del carattere clinico del fenomeno oggi ampiamente dimostrano): l’aspirazione a trovare fratelli nello spazio e nel non sentirsi soli nelle gelide giornate che si susseguono implacabili nella vita quotidiana. Credere di aver visto un ufo ha costituito, per molti loro osservatori in buona fede, la “domenica della (loro) vita”».
Questo brano conclusivo del filosofo Panella suona per la verità tragicomico, e non condivisibile, almeno da parte nostra, quando torna sull’ipotesi allucinatoria delle testimonianze UFO “come le analisi del carattere clinico del fenomeno oggi ampiamente dimostrano”. Cosa che non è affatto. Non almeno in questa forma di superficiale generalizzazione.
American Cosmic: l’influenza della cultura UFO nell’innovazione
Di altro tenore a spessore è invece il recente saggio American Cosmic: UFOs, Religion, Technology (Oxford University Press) di Diana Walsh Pasulka, professore e direttore del dipartimento di filosofia e religione alla University of North Carolina Wilmington. Diana
Walsh Pasulka mostra come da una parte quella degli UFO sia diventata una sorta di “nuova religione” del secondo e terzo millennio, ma non sia affatto uno stimolo mentale da “alienati”, anzi. Molti dei nuovi promotori, inventori e imprenditori delle nuove tecnologie, nonché registi, artisti e musicisti, ne sono stati e ne sono ispirati. Per fare cosa? Per inventarsi il futuro. Per immaginare un avvenire cosmico. Per sperare nella fratellanza cosmica. Diana Walsh Pasulka ha condotto una vera e propria, serrata inchiesta sul campo, dal deserto del New Mexico alla Silicon Valley, dall’Archivio Segreto Vaticano agli osservatori spaziali.
Tra l’altro, Diana Walsh Pasulka inizia il suo viaggio affiancandosi a un mito dell’ufologia di alto livello: lo scienziato Jacques Vallée, astronomo e informatico, autore del capolavoro Passport to Magonia: from Folklore to Flying Saucers, nonché consulente dell’altrettanto film-capolavoro Incontri ravvicinati del terzo tipo di Steven Spielberg .
Contrariamente a quanto sostiene il suddetto Giuseppe Panella, Glenn C. Altschuler recensendo American Cosmic su “Psychology Today” dice: « Gli avvistamenti UFO, sostiene Pasulka, spesso cambiano le vite, in modo simile alle esperienze di conversione religiosa. Come alcune tradizioni religiose, incluso il Buddismo Zen, la logica UFO non è sempre razionale. A volte si basa su narrazioni insensate ed esperienze mistiche per domare la coscienza normale e stimolare l’illuminazione. Pasulka contesta anche il punto di vista secondo cui i credenti degli UFO sono membri non istruiti e marginali della società. Alcuni scienziati molto ben considerati, lei indica, sono convinti che i non umani abbiano visitato il Pianeta Terra: hanno scelto di rimanere anonimi per proteggere la loro reputazione professionale. E American Cosmic esamina i modi in cui i media, nel bene e nel male, operano come un’autorità culturale UFO. Usando un metodo comune tra gli antropologi, Pasulka sostiene di non credere né di non credere, ma insiste che le testimonianze sono, in modi importanti, “reali”. Questo approccio le consente di valutare l’impatto e la logica interna di un “fiorente sistema di credenze”».
C’è ne abbastanza per discuterne in modo più ampio e serio? Almeno come categoria culturale e psicologica che può farci capire molto di noi, di quale livello evolutivo abbiamo raggiunto? Su quali siano le nostre speranze e le nostre attese? Sono domande retoriche, ovviamente.
American Cosmic: UFOs, Religion, Technology (sito ufficiale)
Gli alieni sono sulla Terra: cosa fare? Lo spiegano psichiatri, antropologi e pedagogisti
Glenn C. Altschuler, Taking UFOs Seriously. UFO sightings are unsubstantiated, but testimonials should be taken seriously, “Psychology Today”, Feb 05, 2019
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