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Per rinforzare la memoria


Pochi giorni fa ho avuto un piacevole colloquio con il prof. Luca Imeri, neuroimmunologo ed allievo del prof. Mauro Mancia, che da anni studia la relazione fra sonno e sitema immunitario e già in questo blog avevo spiegato dell’importanza di un buon sonno ristoratore come attivatore delle nostre difese  biologiche dalle infezioni. Una ulteriore intrigante novità è invece quella che se noi studiamo qualcosa a memoria o impariamo una certa tecnica sportiva e prima di addormentarci la ripassiamo nella nostra mente il ricordo si rinforza dormendoci sopra. Semplice no? Vi farò sapere fra qualche settimana se con questa tecnica avrò migliorato le mie performance golfistiche.

Come costruire l’elisir di lunga vita. Intervista a Enzo Nisoli


Decine di articoli. Sia cartacei che online. E’ quanto ha scatenato una ricerca sugli aminoacidi a catena ramificata (in sigla BCAA, Branchedchain amino acids, in pratica leucina, isoleucina e valina) pubblicata dalla rivista scientifica Cell Metabolism. Aminoacidi che, tra l’altro, sono conosciuti, studiati e utlizzati da anni in vari ambiti (da quello sportivo a quello clinico, su pazienti con patologie debilitanti). Si tratta di uno studio multicentrico, realizzato sui ratti, condotto dall’Università di Milano, Pavia, Brescia e Istituto Auxologico di Milano.

In pratica da tale studio si evince che ratti a cui è stata somministrata acqua con una miscela dei tre suddetti aminoacidi, hanno amumentato la propria sopravvivenza del 12 per cento. I benefici si estendevano inoltre ad altri aspetti della vita dei topolini: maggiore coordinazione motoria e miglioramenti nella resistenza fisica. Per tale motivo si è immediatamente diffuso lo slogan che identifica tale miscela di aminoacidi come “elisir di lunga vita”. Cosa che ha fatto storcere il naso a più di un clinico. Ma, al di là degli slogan ad effetto, la ricerca è davvero interessante, aperta a ulteriori sviluppi. Abbiamo interpellato il coordinatore della ricerca, Enzo Nisoli, professore associato di farmacologia (dipartimento di farmacologia, chemioterapia e tossicologia medica, facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Milano e ricercatore dell’Istituto Auxologico Italiano).

Cosa aggiunge questa ricerca a quanto già si sapeva sulla funzione degli aminoacidi essenziali?

 Il risultato più eclatante è la dimostrazione che tali aminoacidi possono avere effetti sulla durata della vita media dei mammiferi. In particolare, si dimostra per la prima volta che l’estensione della sopravvivenza media si accompagna a un miglioramento dello stato di salute nei topi maschi. Non è tanto l’allungamento della vita massima che si vede con la supplementazione, quanto un allungamento della vita media che suggerisce proprio un miglioramento dei parametri metabolici dell’invecchiamento.

Come commenta certe critiche che già vi stanno muovendo (ad esempio: “no agli integratori, sì a carne e legumi”…)?

In maniera molto semplice. L’assunzione di proteine deve rientrare in una corretta dieta, secondo le percentuali stabilite dalle associazioni internazionali di nutrizione. Quindi, la dieta non può essere sbilanciata a favore delle proteine. La nostra supplementazione viene fatta su una dieta standard normale. Il secondo punto importante da sottolineare, è che l’assorbimento delle proteine implica la loro digestione con spesa di energia da parte dell’organismo. Per gli aminoacidi presenti nella miscela questa spesa non serve: vengono assorbiti direttamente nel tratto gastrointestinale (con un picco ematico tra 30 min e 2 ore). Questo fatto ha una rilevanza notevole proprio nei soggetti defedati (anziani o meno) in cui lo stato energetico globale è compromesso.

Ritenete vi sia già l’indicazione per suggerirne l’assunzione nell’uomo?

 Ci sono già diversi lavori pubblicati su riviste di settore che dimostrano, anche se in popolazioni numericamente limitate di soggetti, effetti positivi in pazienti anziani affetti da scompenso cardiaco, sarcopenia, diabete, BPCO, oltre che nel recupero dall’ictus e dal trauma cranico.

Nell’uomo, come vanno assunti tali integratori (esistono vari prodotti in commercio: compresse, bustine solubili) e in che dosaggio?

Esiste una miscela brevettata che si è dimostrata la più efficace nell’indurre mitocondriogenesi nei nostri modelli (Aminotrofic, ErreKappa. Dosaggio 4-8 g/die, bustine solubili).

Vi sono possono essere effetti collaterali (ad esempio a livello renale o epatico)?

Non si riscontrano effetti collaterali, né a livello epatico né a livello renale.

Come risponde alle critiche secondo cui tali ricerche vanno a profitto delle aziende produttrici di tali composti?

 Lo studio è stato sostenuto solo da finanziamenti istituzionali, dal Ministero, Miur, Comune di Milano, Università di Milano e, in parte, Università di Pavia. Abbiamo preso i parametri mitocondriali su miscele realizzate da noi, con singoli aminoacidi. Esistevano comunque già combinazioni diverse di utilizzo clinico, ad esempio – da noi indicata anche nel lavoro scientifico – quella del fisiologo spagnolo Gustavo Barja.

Trovano quindi conferma le intuizioni cliniche dei Dioguardi, padre e figlio, sugli impieghi di aminoacidi?

Nicola Dioguardi sperimentò gli aminoacidi nel trattamento delle epatopatie tossiche, ma poi si vide che non avevano efficacia in quell’ambito. Esiste una miscela messa a punto negli anni ottanta dal figlio Francesco che, all’epoca, faceva culturismo. Ma non hanno alcun effetto neanche nel body-building. Si è poi visto che hanno effetti validi negli anziani defedati: l’intuizione era giusta. Funzionano sugli umani che vanno incontro alle malattie dell’invecchiamento. Con questo lavoro pubblicato da Cell Metabolism noi supportiamo l’intuizione dei Dioguardi e altri dal punto di vista, come dicono gli anglosassoni, “meccanicistico”, cioè abbiamo fornito un meccanismo molecolare per spiegare perché funzionano.

Lei li prende?

No, perché ho meno di 50 anni. Non ne vedo la necessità in chi ha meno di 50 anni, sano, e neppure più avanti negli anni, se è sano e sta bene. Vanno bene in soggetti che stanno iniziando ad invecchiare: diciamo intorno ai 60, 65 anni.

Allora non li suggerisce come prevenzione?

Al contrario, li vedo come prevenzione. Anche intorno ai 55-60 anni, però se debilitati da qualche patologia. Chiariamo un altro concetto importante, su cui spesso si fa confusione: si tratta di supplementazione, non di integrazione. Cioè vanno assunti oltre al cibo, non per integrare qualcosa che non viene assunto col cibo. Nell’anziano ha comunque una ulteriore indicazione, perché vediamo persone oltre gli 80, 85 anni che mangiano meno carne, o comunque si alimentano male.

Questi composti hanno un costo elevato?

No. Gli aminoacidi di per sé non hanno un costo elevato. Costa il processo di purificazione. E comunque il giusto costo è di un euro a dose.

Come siete arrivati a questa idea sperimentale?

Un po’ come Silvio Garattini arrivò agli omega 3 e 6 ragionando sulle sostanze che potessero essere utili in determinate disfunzioni o patologie. Oppure come si arrivò alla messa a punto di prodotti contenenti resveratrolo. Detto questo, io ritengo che vi siano miscele di aminoacidi che possano funzionare più di quella che abbiamo studiato.

Il nostro lavoro dimostra che gli aminoacidi intervengono nella mitocondriogenesi, cioè fanno mitocondri. Lo abbiamo provato “in vivo”: sulla cellula, sui topi e su campioni di muscolo.

Ora stiamo lavorando sull’obesità. Da lì, del resto, è partita la nostra ricerca: sul tema della restrizione calorica. E’ chiaro che una miscela che fa aumentare i mitocondri e fa aumentare la sopravvivenza, è interessante anche ai fini della restrizione calorica. Stiamo studiando questo aspetto: ne riparliamo tra un anno.

Perché si devono amare i bambini – Convegno a Milano, sabato 30 ottobre


Il ruolo dell’affettività materna nello sviluppo armonico del cervello infantile e sui comportamenti dell’adulto.

Milano, sabato 30 ottobre 2010 – Spazio Oberdan, Viale Vittorio Veneto 2, angolo piazza Oberdan (MM1 e passante ferroviario: stazione Porta Venezia) – Il convegno è divulgativo, aperto a tutti – Ingresso gratuito ad esaurimento posti.

Finalità del convegno è quella di dimostrare che l’amore materno è essenziale per lo sviluppo del cervello  nei  primi anni di vita  del bambino ed in che modo le interazioni  precoci  fra  genitori, figli ed ambiente abbiano conseguenze determinanti e permanenti sullo sviluppo ed il comportamento dell’individuo. Negli ultimi anni , infatti, le nuove scoperte della neurobiologia hanno ridimensionato il valore del patrimonio genetico come condizionante in modo assoluto la costruzione di tutto il nostro organismo ed in particolare del cervello; questo, infatti, come struttura complessa, è frutto di una interazione fra determinismo e libertà.

 Mentre i geni sono uguali in tutte le cellule, la storia di ogni singola cellula neuronale è fortemente individuale e condizionata dall’ambiente in cui si sviluppa, ambiente che, a sua volta, è in continuo divenire.  Ne consegue che ogni neurone viene a trovarsi in una situazione  sempre diversa dalla  precedente in quanto è sempre diverso il numero delle cellule presenti. La continua neurogenesi si traduce successivamente in una continua migrazione delle cellule neuronali che devono andare ad occupare il loro luogo definitivo attraverso una progressiva differenziazione. Parallelamente alla neurogenesi i neuroni vanno incontro ad un meccanismo di apoptosi o suicidio cellulare, anche questo condizionato dai segnali ambientali. Circa il 50 % delle cellule neuronali infatti deve essere eliminato per potere  costruire correttamente il cervello e questa costruzione si sviluppa dal secondo mese di gestazione fino al terzo anno di vita. Il destino di ogni neurone infine è condizionato da una migrazione,  dal centro verso la periferia,  anch’essa frutto di una interazione ambientale.         

Anche la costruzione delle sinapsi, attraverso gli assoni ed i dendriti, avviene secondo lo stesso principio  e quanto più l’ambiente sarà ricco di stimoli positivi e bene organizzati tanto più l’albero sinaptico produrrà connessioni omogenee e correttamente interagenti. I percorsi della memoria si sviluppano all’interno di questi primi anni di costruzione del cervello.

La prima a svilupparsi è  la memoria procedurale necessaria all’organizzazione motoria  ma nel contempo il bambino va incontro a importanti e significative esperienze affettive che ne costruiranno l’essenza della memoria implicita. Nella misura in cui le esperienze del bambino, fortemente cariche di emozioni e affetti , sono memorizzate,  nella  fase preverbale e simbolica si costruirà un nucleo inconscio della personalità  del bambino che ne condizionerà gli affetti , il comportamento e la personalità anche da adulto. Questo inconscio che si determina nei primi anni di vita non fa parte dell’inconscio rimosso  bene descritto da Sigmund Freud,  ma  rappresenta un contenitore  definito “memoria implicita” di cui nessuno di noi ha consapevolezza  e che  potrebbe essere la scatola nera che ci fa agire nel bene o nel male .                                                         

 Le prime due relazioni del Convegno svilupperanno il tema della costruzione anatomica  del cervello e della memoria implicita e la successiva tavola rotonda metterà in luce l’importanza dei primi anni di vita nello sviluppo dell’individuo.   Gillo Dorfles , medico  psichiatra e critico d’arte , quando uscì il libro del prof. Mauro Mancia  Sentire le parole che sviluppava il tema della memoria implicita  scrisse: “la creatività umana appare come un ri-creare collegato alla memoria implicita ( e quindi all’inconscio non rimosso) che non è passibile di ricordo ma può essere rappresentata nell’attività creativa e artistica”. Sue Gerhardt, psicoanalista infantile autrice del libro edito da Raffaello Cortina da cui prende il titolo il convegno, sviluppa il tema del disagio psichico correlato ai traumi  infantili e parla di cervello sociale dimostrando come lo sviluppo del cervello possa condizionare l’equilibrio emotivo futuro. Adolfo Ceretti, criminologo e co-autore con Lorenzo Natali del libro Cosmologie violente, affronta il tema del delinquente ricostruendone i percorsi mentali fin dalla prima infanzia.

 Finalità di questo convegno è quella di sviluppare un percorso educazionale che dia  consapevolezza alle future madri  ed a tutti coloro che entrano in relazione con i bambini nei primi anni di vita , sull’importanza della interazione tra l’ambiente e lo sviluppo  del cervello.

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 Spazio Oberdan  della provincia di Milano –  sabato 30 ottobre  2010 – ore 9/14

Programma

 Ore 9

 Moderatori :

Enzo Soresi primario em.di pneumologia – segretario di Octopus autore del libro Il cervello anarchico (UTET)

Flavio Allegri dirigente medico-violinista-consigliere di Octopus 

Pierangelo Garzia saggista medico-scientifico e responsabile  della comunicazione dell’Istituto Auxologico

 Saluto delle Autorità

Senatore Fabio Rizzi : medico chirurgo –anestesista  membro della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza.

 Ore 9,30

 La costruzione del cervello:  prof. Alessandro Mauro  Direttore dell’UO di Neurologia e laboratorio di ricerche di Neurobiologia clinica dell’Istituto Auxologico di Piancavallo ( Verbania ).  Docente di Neurologia Dipartimento di neuroscienze Università di Torino.

 Ore 10 ,15                                                              

 La memoria implicita: video-proiezione di una relazione tenuta nell’ottobre 2006

dal prof. Mauro Mancia (1929-2007) professore emerito di neurofisiologia e psicoanalista. Integrata e commentata dal prof. Luca Imeri : Professore associato. di Fisiologia Umana 2° – Facoltà di Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano ed allievo del prof. Mauro Mancia.

ore 11

Tavola rotonda:  moderatori  prof. Umberto Galimberti ordinario di Filosofia della Storia e di Psicologia dinamica. Università di Venezia. Psicolog -analista  dr. Claudio Verusio primario oncologo ospedale di Saronno psicologo–analista presidente di OCTOPUS

 Sue Gerhardt psicoanalista co- fondatrice  dell’Oxford Parent Infant Project autrice del libro Perché dobbiamo amare i bambini,  Raffaello Cortina Editore (l’intervento della dr.ssa Gerhardt sarà video registrato e presentato con i sottotitoli in italiano )

Gillo Dorfles  critico d’arte-medico- psichiatra

 Adolfo Ceretti  professore ordinario di criminologia Facoltà di Giurisprudenza – Università degli Studi di Milano Bicocca-  Autore del libro Cosmologie violente, Raffaello Cortina Editore

 Ore 13

 Musica e memoria implicita: Guglielmo Campione  medico psichiatra –psicoterapeuta, musicista.

 Ore 13,15

 Presentazione de Il grembo armonico a cura di Filippo Massara – docente di   musicoterapia presso la scuola di musica della Città di  Monza e Flavio Allegri medico, violinista. Tutto  l’intervento verrà videoregistrato dalla Fondazione videoscienza ed elaborato come DVD educazionale che potrà essere distribuito dall’eventuale sponsor).