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Perché si devono amare i bambini – Convegno a Milano, sabato 30 ottobre


Il ruolo dell’affettività materna nello sviluppo armonico del cervello infantile e sui comportamenti dell’adulto.

Milano, sabato 30 ottobre 2010 – Spazio Oberdan, Viale Vittorio Veneto 2, angolo piazza Oberdan (MM1 e passante ferroviario: stazione Porta Venezia) – Il convegno è divulgativo, aperto a tutti – Ingresso gratuito ad esaurimento posti.

Finalità del convegno è quella di dimostrare che l’amore materno è essenziale per lo sviluppo del cervello  nei  primi anni di vita  del bambino ed in che modo le interazioni  precoci  fra  genitori, figli ed ambiente abbiano conseguenze determinanti e permanenti sullo sviluppo ed il comportamento dell’individuo. Negli ultimi anni , infatti, le nuove scoperte della neurobiologia hanno ridimensionato il valore del patrimonio genetico come condizionante in modo assoluto la costruzione di tutto il nostro organismo ed in particolare del cervello; questo, infatti, come struttura complessa, è frutto di una interazione fra determinismo e libertà.

 Mentre i geni sono uguali in tutte le cellule, la storia di ogni singola cellula neuronale è fortemente individuale e condizionata dall’ambiente in cui si sviluppa, ambiente che, a sua volta, è in continuo divenire.  Ne consegue che ogni neurone viene a trovarsi in una situazione  sempre diversa dalla  precedente in quanto è sempre diverso il numero delle cellule presenti. La continua neurogenesi si traduce successivamente in una continua migrazione delle cellule neuronali che devono andare ad occupare il loro luogo definitivo attraverso una progressiva differenziazione. Parallelamente alla neurogenesi i neuroni vanno incontro ad un meccanismo di apoptosi o suicidio cellulare, anche questo condizionato dai segnali ambientali. Circa il 50 % delle cellule neuronali infatti deve essere eliminato per potere  costruire correttamente il cervello e questa costruzione si sviluppa dal secondo mese di gestazione fino al terzo anno di vita. Il destino di ogni neurone infine è condizionato da una migrazione,  dal centro verso la periferia,  anch’essa frutto di una interazione ambientale.         

Anche la costruzione delle sinapsi, attraverso gli assoni ed i dendriti, avviene secondo lo stesso principio  e quanto più l’ambiente sarà ricco di stimoli positivi e bene organizzati tanto più l’albero sinaptico produrrà connessioni omogenee e correttamente interagenti. I percorsi della memoria si sviluppano all’interno di questi primi anni di costruzione del cervello.

La prima a svilupparsi è  la memoria procedurale necessaria all’organizzazione motoria  ma nel contempo il bambino va incontro a importanti e significative esperienze affettive che ne costruiranno l’essenza della memoria implicita. Nella misura in cui le esperienze del bambino, fortemente cariche di emozioni e affetti , sono memorizzate,  nella  fase preverbale e simbolica si costruirà un nucleo inconscio della personalità  del bambino che ne condizionerà gli affetti , il comportamento e la personalità anche da adulto. Questo inconscio che si determina nei primi anni di vita non fa parte dell’inconscio rimosso  bene descritto da Sigmund Freud,  ma  rappresenta un contenitore  definito “memoria implicita” di cui nessuno di noi ha consapevolezza  e che  potrebbe essere la scatola nera che ci fa agire nel bene o nel male .                                                         

 Le prime due relazioni del Convegno svilupperanno il tema della costruzione anatomica  del cervello e della memoria implicita e la successiva tavola rotonda metterà in luce l’importanza dei primi anni di vita nello sviluppo dell’individuo.   Gillo Dorfles , medico  psichiatra e critico d’arte , quando uscì il libro del prof. Mauro Mancia  Sentire le parole che sviluppava il tema della memoria implicita  scrisse: “la creatività umana appare come un ri-creare collegato alla memoria implicita ( e quindi all’inconscio non rimosso) che non è passibile di ricordo ma può essere rappresentata nell’attività creativa e artistica”. Sue Gerhardt, psicoanalista infantile autrice del libro edito da Raffaello Cortina da cui prende il titolo il convegno, sviluppa il tema del disagio psichico correlato ai traumi  infantili e parla di cervello sociale dimostrando come lo sviluppo del cervello possa condizionare l’equilibrio emotivo futuro. Adolfo Ceretti, criminologo e co-autore con Lorenzo Natali del libro Cosmologie violente, affronta il tema del delinquente ricostruendone i percorsi mentali fin dalla prima infanzia.

 Finalità di questo convegno è quella di sviluppare un percorso educazionale che dia  consapevolezza alle future madri  ed a tutti coloro che entrano in relazione con i bambini nei primi anni di vita , sull’importanza della interazione tra l’ambiente e lo sviluppo  del cervello.

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 Spazio Oberdan  della provincia di Milano –  sabato 30 ottobre  2010 – ore 9/14

Programma

 Ore 9

 Moderatori :

Enzo Soresi primario em.di pneumologia – segretario di Octopus autore del libro Il cervello anarchico (UTET)

Flavio Allegri dirigente medico-violinista-consigliere di Octopus 

Pierangelo Garzia saggista medico-scientifico e responsabile  della comunicazione dell’Istituto Auxologico

 Saluto delle Autorità

Senatore Fabio Rizzi : medico chirurgo –anestesista  membro della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza.

 Ore 9,30

 La costruzione del cervello:  prof. Alessandro Mauro  Direttore dell’UO di Neurologia e laboratorio di ricerche di Neurobiologia clinica dell’Istituto Auxologico di Piancavallo ( Verbania ).  Docente di Neurologia Dipartimento di neuroscienze Università di Torino.

 Ore 10 ,15                                                              

 La memoria implicita: video-proiezione di una relazione tenuta nell’ottobre 2006

dal prof. Mauro Mancia (1929-2007) professore emerito di neurofisiologia e psicoanalista. Integrata e commentata dal prof. Luca Imeri : Professore associato. di Fisiologia Umana 2° – Facoltà di Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano ed allievo del prof. Mauro Mancia.

ore 11

Tavola rotonda:  moderatori  prof. Umberto Galimberti ordinario di Filosofia della Storia e di Psicologia dinamica. Università di Venezia. Psicolog -analista  dr. Claudio Verusio primario oncologo ospedale di Saronno psicologo–analista presidente di OCTOPUS

 Sue Gerhardt psicoanalista co- fondatrice  dell’Oxford Parent Infant Project autrice del libro Perché dobbiamo amare i bambini,  Raffaello Cortina Editore (l’intervento della dr.ssa Gerhardt sarà video registrato e presentato con i sottotitoli in italiano )

Gillo Dorfles  critico d’arte-medico- psichiatra

 Adolfo Ceretti  professore ordinario di criminologia Facoltà di Giurisprudenza – Università degli Studi di Milano Bicocca-  Autore del libro Cosmologie violente, Raffaello Cortina Editore

 Ore 13

 Musica e memoria implicita: Guglielmo Campione  medico psichiatra –psicoterapeuta, musicista.

 Ore 13,15

 Presentazione de Il grembo armonico a cura di Filippo Massara – docente di   musicoterapia presso la scuola di musica della Città di  Monza e Flavio Allegri medico, violinista. Tutto  l’intervento verrà videoregistrato dalla Fondazione videoscienza ed elaborato come DVD educazionale che potrà essere distribuito dall’eventuale sponsor).

 

Il potere delle prime carezze


E’  da tempo provato che l’ accarezzamento di neonati di ratto, 15 minuti al dì, per due settimane incrementa in permanenza l’ espressione dei recettori dell’ippocampo per i cortisonici (glucocorticoidi). Questo incremento potenzia la capacità  di controllo dello stress e migliora l’ adattamento dell’animale all’ ambiente. Recentemente un neuroendocrinologo canadese Michael J.Meaney ha  dimostrato che il comportamento materno  “ad elevato livello di cure della prole” induce un aumento dell’espressione dei geni che comandano la produzione di recettori per gli ormoni dello stress .

Dunque non è questione di trasmissione di geni  ma di selezione dell’espressione genica del neonato da parte di un comportamento materno. tutto ciò è confermato dal fatto che il meccanismo è potenzialmente reversibile. Infatti ,  se i piccoli di femmine a basso livello di cura vengono allevati ,  nella prima settimana, da altre ad elevato livello, questi, pur nati da madri poco  amorevoli diventano adulti “carezzoni”.  E’ su queste ed altre scoperte delle neuroscienze che Octopus associazione per la prevenzione dei danni biologici, ha in programma l’organizzazione di un convegno dal titolo ” Perchè si devono amare i bambini ” .

Musica e cervello del bambino


Ci voleva Pediatrics, rivista internazionale di ricerche pediatriche, per ricordarci quanto è importante la musica, in particolare Mozart, per lo sviluppo dell’infante. Anzi, addirittura del nascituro.

Incubatrice, cure mediche specialistiche e amore dei genitori – dice la nota d’agenzia. Con l’aggiunta di qualche nota firmata da Wolfgang Amadeus Mozart. Ecco la ‘ricetta’ per far crescere di più e più velocemente i bimbi nati prematuri, secondo un team dell’università di Tel Aviv.Trenta minuti di musica mozartiana in un’unica sessione giornaliera sembrano dunque un ‘toccasana’ per i bebè che vengono alla luce troppo presto, come dimostrano le analisi effettuate su un campione di neonati. L’effetto osservato sembra quello di un profondo rilassamento del bebé, che spende meno energia e ha quindi bisogno di una quantità minore di calorie per crescere rapidamente. Gli esperti se ne sono resi conto misurando la spesa energetica dei bambini prima e dopo l’ascolto delle opere di Mozart per mezzora e confrontandola con quella osservata quando erano a riposo. Effettivamente, dopo aver ascoltato la musica, i bambini diminuivano la quantità di energia spesa, un meccanismo che facilita la crescita. “Al contrario di Beethoven, Bach o Bartok – osservano Dror Mandel e Ronit Lubetzky, autori dello studio che appare sul sito dell’ateneo israeliano – Mozart ha prodotto melodie altamente ripetitive. Queste consente ai centri di ‘organizzazione’ – conclude la nota d’agenzia – della corteccia cerebrale di lavorare meglio. Ma ci sarà bisogno di approfondimenti scientifici per verificare questa ipotesi”.

Filippo Massara, ricercatore degli effetti del suono sul cervello, profondo conoscitore dei benefici della musica sullo sviluppo complessivo del bambino e, in generale, anche sul sistema nervoso centrale e periferico in ogni età della vita, lo va affermando da qualche decennio. Collaborando, tra l’altro, da anni con pediatri, neonatologi e ostetrici. Massara, frequentatore di questo blog, ha pure messo a punto una metodica: il grembo armonico. Frutto di almeno 30 anni di studi, ricerche, pubblicazioni, collaborazioni con medici, psicologi e neuroscienziati, da parte di Filippo Massara. Tutto ciò Massara l’ha detto, comunicato in convegni, scritto, pubblicato online, insegnato nei suoi corsi, ben prima di Oliver Sacks e di tutti coloro che oggi discettano sull’argomento. Ma, more solito, nemo profeta in patria.