• giugno: 2023
    L M M G V S D
     1234
    567891011
    12131415161718
    19202122232425
    2627282930  
  • Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog e ricevere notifiche di nuovi messaggi per e-mail.

    Unisciti a 1.677 altri iscritti
  • Statistiche del Blog

    • 642.345 hits
  • Traduci

Cancro e psiche: esiste una connessione?


STRESS.jpgDiciamo subito che la risposta definitiva non esiste. Però si è aggiunto uno studio su decine di migliaia di casi, comprendente adolescenti, adulti e anziani, uomini e donne, durato quasi dieci anni in Inghilterra e, in misura minore, in Scozia. Lo studio di epidemiologia osservazionale (pazienti seguiti per anni riguardo le loro diagnosi di malattia e di morte per neoplasie) intendeva indagare, attraverso consensuale studio delle loro cartelle cliniche e somministrazione di questionari sulla salute generale, quali rapporti potessero esserci tra disagio mentale (ansia e depressione, o in termine unico “distress”, lo stress negativo) e sviluppo o aggravamento dei tumori. A dare diffusione dello studio non è una oscura rivistina New Age o di medicina olistica, ma bensì il numero più recente del British Medical Journal.

Se parliamo di psiche in generale, quindi di cervello, sistema nervoso e corpo, non arriveremo mai a capo di una questione così complessa e multifattoriale come quella dei rapporti tra cancro e psiche. Prima di tutto, perché non esiste un solo tipo di cancro. Secondo, perché nello sviluppo dei vari tipi di tumore, entrano in ballo genetica ed epigenetica. Nell’epigenetica, vale a dire i fattori che possono innescare un processo neoplastico, possiamo elencare gli stili di vita (sedentarietà, obesità, fumo, alcol), quelli ambientali (inquinamento, status socio-economico), ma pure quelli psicologici (ansia, depressione, stress). Che ruolo hanno questi ultimi?

Mentre vi sono sempre maggiori evidenze che il disagio psicologico cronico, lo stress cronico, hanno un ruolo importante nello sviluppo e aggravamento delle malattie cardiovascolari (malattie coronariche, infarto e ictus), altrettanto non si può dire del rapporto tra disagio psicologico e cancro. Non lo si può affermare come rapporto diretto, cioè di causa-effetto (il disagio psicologico, lo stress cronico, non provocano il cancro), ma possiamo ipotizzare che vi sia un rapporto “indiretto”: il disagio psicologico, lo stress cronico, sono predittivi di un aggravamento del cancro? Questo studio tende a rispondere affermativamente.

Bella forza, si dirà. Se uno sa di essere un malato grave di cancro, è ovvio che sviluppi ansia e depressione. Certo. Però tra i 163.363 soggetti seguiti dallo studio, vi erano pure casi in cui il cancro non era ancora stato diagnosticato (malattia subclinica). E già manifestavano sintomi di ansia, depressione e stress cronico.

«I nostri risultati – scrivono gli autori – potrebbero essere importanti nel promuovere la comprensione del ruolo del disagio psicologico (distress) sia nell’eziologia che nella progressione del cancro, così come si sta cercando di accertare come questo e altri fattori psicologici (quali lo stress psico-sociale, la cognizione, la personalità, la soddisfazione di vita) possano, eventualmente, giocare un ruolo nella prevenzione e nella prognosi».

Le ipotesi aperte a tale riguardo, sono molteplici, sia organiche che comportamentali. Chi è cronicamente in preda a disagio psicologico, tende ad avere stili di vita meno salutari: magari mangia male, beve, non fa attività fisica regolare, dorme male, fuma, tende a non fare controlli medici regolari, tende a non seguire le prescrizioni e le cure mediche. Come si usa dire in termini popolari: tende a lasciarsi andare. Ma quali meccanismi biologici potrebbero entrare in gioco nei rapporti tra cancro e stress? Come dicono gli autori di questo studio: «L’esposizione ricorrente a stress emotivo potrebbe diminuire  la funzione delle cellule natural killer, implicate nel controllo delle cellule tumorali. Di particolare rilevanza per i tumori ormone-correlato è il suggerimento che i sintomi della depressione potrebbero portare a disregolazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, aumentando le concentrazioni di cortisolo, diminuendo le difese immunitarie e incrementando le risposte infiammatorie, inibendo di conseguenza la riparazione del Dna, sfavorendo così i processi di difesa verso il cancro».

Dallo studio è emerso che la causalità inversa (disagio psicologico che si traduce in comportamenti negativi per la salute) è un fattore di rischio importante non solo per le malattie cardiovascolari, ma pure per i tumori (in particolare per il carcinoma del colon-retto, della prostata, del pancreas, dell’esofago e per la leucemia). Come dicono gli autori “l’avvio dei tumori non è un semplice processo stocastico”, cioè un innescarsi casuale di divisioni cellulari abnormi. Ma dipende anche da noi. Sicuramente da come trattiamo il nostro corpo e il nostro ambiente. Forse anche da come trattiamo la nostra mente e le nostre emozioni. E rimangono validi le plurisecolari indicazioni empiriche: mente sana in corpo sano, cuor allegro il ciel l’aiuta.

G David Batty, reader in epidemiology, Tom C Russ, Marjorie MacBeath intermediate clinical fellow, Emmanuel Stamatakis, associate professor, Mika Kivimäki, professor of social epidemiology. Psychological distress in relation to site specific cancer mortality: pooling of unpublished data from 16 prospective cohort studies
BMJ 2017; 356 doi: https://doi.org/10.1136/bmj.j108 (Published 25 January 2017)
Cite this as: BMJ 2017;356:j108 http://www.bmj.com/content/356/bmj.j108