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Restrizione calorica, longevità e resveratrolo

Recentemente Leonard  Guarente del MIT di Boston ha individuato un gruppo di geni denominati “SIR” attivati da un regime di restrizione calorica  che provocano un prolungamento della vita. Nel 2003 David Sinclair dell’Harvard University ha scoperto che tali geni possono essere attivati anche dal resveratrolo, una molecola normalmente contenuta nel vino rosso. La scoperta di questo nuovo meccanismo d’azione ha aumentato in maniera rilevante l’importanza del resveratrolo ed anche di altri polifenoli fino ad oggi considerati semplici antiossidanti come molte altre molecole naturali.

I geni SIR attivati dalla restrizione calorica e dal resveratrolo sono presenti in molte specie viventi e regolano la produzione di enzimi denominati SIRT 1 e SIRT2. E’ dimostrato che i geni SIRT 2 una volta attivati ritardano l’ apoptosi o suicidio cellulare e favoriscono i meccanismi di riparazione cellulare nei lieviti mentre i geni SIRT 1, presenti nei mammiferi, inibiscono l’arteriosclerosi, l’ insorgere di noplasie, la neurodegenerazione e ritardano la morte cellulare. L’attivazione degli enzimi SIRT 1 implca un aumento della biogenesi dei mitocondri cui corrisponde un aumento del metabolismo energetico.

L’ attività SIRT 1 è aumentata nelle cellule grasse dopo una limitazione di cibo provocando la mobilizzazione delle riserve di grasso dalle cellule  al flusso sanguigno per la loro conversione in energia negli altri tessuti. Se ad un animale viene somministrato un attivatore degli enzimi SIRT egli non aumenterà di peso dopo una dieta ad alto contenuto di grassi. Tra oltre 20.000 sostanze testate come attivatrici degli enzimi SIRT il resveratrolo e 18 altri polifenoli dell’uva sono risultati più attivi. Queste sostanze sono risultate: 

 le prime sostanze in grado di estendere la lunghezza della vita in varie specie animali

in grado di proteggere le cellule dell’ organismo dallo stress ossidativo e dalle radiazioni gamma

capaci di sopprimere i fattori infiammatori NFK-B COX 1-2 PL3 chinasi ed esercitare una azione neuroprotettiva contro i radicali liberi

aumentare il metabolismo del glucosio e l’utilizzazione dell ‘insulina.

La storia del resveratrolo è singolare in quanto questa sostanza contenuta in notevoli quantità nel vino rosso francese spiegherebbe la minore incidenza di arteriosclerosi in questa popolazione nonostante si nutra di abbondanti quantità di grassi. Spiegherebbe anche la minore incidenza di tumori alla laringe nei fumatori francesi. La letteratura scientifica recente inoltre avrebbe osservato una buona protezione delle cellule cerebrali esercitata da questa sostanza. In conclusione tutti questi dati confermano l’opportunità di  bere un buon bicchiere di vino rosso ai pasti…meglio ancora se francese!

3 Risposte

  1. non riguarda gli ultimi argomenti da voi trattati ma – Domenica Sole 24 Sole 24 Ore- ha pubblicato un articolo che, per una lettrice che ignora, è risultato particolarmente accativante “Medici,evolvetevi”di R.M.Nesse; quel bene e male è stata una scoperta.(2 pagine di scienza e filosofia non da scartare!)

  2. mi fa piacere.

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