Sul Corriere di domenica 13 giugno è comparso un articolo che riprende il principio che “meno si mangia più si campa”. Dapprima lo hanno dimostrato sui topi di laboratorio : restrizione calorica del 30 % netto uguale ad aumento della vita ma sopratutto minori malattie… Poi su un gruppo di Scimpanzé seguito per pareccchi anni: una parte messa a restrizione calorica con alimentazione controllata ed un altro gruppo che mangiava liberamente. Anche in qesto caso gli animali messi sotto controllo alimentare rispetto a quelli che mangiavano liberamente si sono ammalati molto meno ed hanno vissuto più a lungo. Ed ora siamo arrivati agli umani: si tratta di 3.000 volontari sparsi in tutto il mondo che fanno la guerra alle calorie. Non toccano un dolce e fanno camminate a non finire , per lo più sono magrissimi e stanno benssimo , niente fame , cervello sveglio e memoria di ferro anche ad 80 anni.
Ecco, a proposito di restrizione calorica , l’esempio di un menù da seguire senza rischi di pagare danno:
Colazione = 1 MELA – 1 KIWI – 1 YOGURT MAGRO ( TOTALE : 254 CALORIE )
Pranzo : PASTA INTEGRALE 70 gr – SUGO DI POMODORO 200 gr – INSALATA MISTA – 2 CUCCHIAINI D’ OLIO – UN BICCHIERE DI VINO (507 CALORIE )
Merenda : 2-3 FRUTTI FRESCHI – 3-4 NOCI – INFUSO DI TIGLIO (205 COLORIE )
Cena : PESCE 70 gr. – GRANDE PIATTO DI VERDURA – UNA FETTA DI PANE INTEGRALE – MACEDONIA DI FRUTTI DI BOSCO condita con succo di limone – UN BICCHIERE DI VINO ( 591 CALORIE )
In totale si tratta di poco pù di 1600 calorie con equilibrato valore nutrizionale per quanto riguarda grassi, proteine e carboidrati e vitamine ( A – C – B 6 – B12 – E – folati ).
Con questo tipo di alimentazione diminuiscono la pressione arteriosa, il colesterolo, i casi di tumore, i danni vascolari in genere quali le coronaropatie e gli ictus e diminuisce anche l’invecchiamento cellulare. L’aspettativa di vita di questi volontari dovrebbe essere di circa 15 – 20 anni superiore a quella dei loro genitori ma ci vorranno ancora una decina d’anni per avere conferma su questa ipotesi. Il dato singolare e contradditorio comunque è quello che proprio sul Corriere di qualche giorno fa è comparso un articolo di un cardiologo americano che concludeva le sue ricerche dicendo che un pò di pancetta negli uomini riduce i fattori di rischio cardo-vascolare e fa campare pù a lungo.
Personalmente concluderei con il suggerimento di seguire una alimentazione povera di zuccheri e di cibi raffinati, l’indice glicemico infatti è la vera chiave per pagare meno danni , più è basso l’indice glicemico meno la cellula richiama insulina ed IGF1 e meno ci infiammiamo. Non è un caso se la PET (tomografia ad emissione di positroni) usa come tracciante radioattivo il glucosio che si fissa abbondantemente alle cellule tumorali ma con minore intensità si fissa ovunque ci sia un processo infiammatorio o infettivo.
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Mi viene in mente, caro Enzo, che le scienze nutrizionali dimostrano ciò che venne, se non dimostrato, almeno intuito da altre parti. Trentacinque anni fa un’amica “alternativa” che girava il mondo da buona fricchettona, mi parlò in modo entusiastico, consigliandomelo vivamente, di Sugar Blues scritto da William Dufty. Un saggio che avrebbe poi venduto milioni di copie in tutto il mondo, fino ai giorni nostri. Dufty sosteneva che gli zuccheri raffinati sono una vera e propria “droga” in grado di indurre dipendenza e produrre molteplici danni nel nostro organismo. Ovviamente venne preso in considerazione soltanto dagli “alternativi”…
Riguardo invece il supposto fattore “protettivo” del grasso adiposo, di un sovrappeso che si accompagna con l’avanzare dell’età ed in modo comunque moderato, è un tema molto dibattuto e indagato soprattutto da endocrinologi e geriatri, noto come “paradosso dell’obesità“. Vi sabbebbe pure l’evidenza di una componente neuroprotettiva di qualche chiletto in più nell’anziano. Non dimentichiamo che i geni del grasso esistono nel nostro organismo come scelta “evolutiva”: i nostri progenitori potevano produrre grasso in eccesso, come certi animali, come riserva da consumare nei periodi di carestia.
Il problema è oggi che periodi di carestia non si alternano più a periodi di abbondanza. Non lottiamo e non corriamo per procurarci il cibo (bilanciando dispendio calorico con introito calorico), mentre invece abbiamo disponibili cibi ricchi 24 ore al giorno, tutti i giorni. E siamo pure sedentari.
Nell’anziano, che può andare incontro a malattie debilitanti più frequentemente del giovane, un po’ di ciccetta sarebbe, forse, da non condannare a priori.
Concludo quanto mi ha raccontato una amica giornalista qualche giorno fa. “Non riesco a mettere a dieta mio padre. E’ molto goloso e pesa più di 90 chili”. “Ma quanti anni ha?”. “Ottantadue, guida – ieri è partito in auto per la Liguria con mia madre – ragiona benissimo ed ha un’ottima memoria. Però è grasso…”. Cosa le avreste risposto, di far sparire il cioccolato al babbo mentre si trovava in Liguria?
Come sostiene il tuo amico e collega Antonio Liuzzi, endocrinologo e grande esperto di patologie metaboliche, non esiste l’obesità ma “le obesità”. Lo so che la medicina scientifica ragiona sui grandi numeri, ma la pratica ambulatoriale, credo mi darai ragione, insegna a distinguere da caso a caso.
Intanto caro co-blogger grazie per la deliziosa fotografia di frutta fresca antiossidante che incornicia l’articolo ed a proposito di grasso viscerale ti racconto l’ultima di un caro amico e collega che si spara 50 km di bicicletta un paio di volte alla settimana ed è un longilineo. Sottoposto a Roma presso un centro di ricerca contro l’obesità ad un nuovo esame che fotografa il grasso dentro e fuori di noi gli è stato scoperto un accumulo di 5 kgr di adipe viscerale con tutta probabilità da riferire alle riserve di cui parli tu nel commento e necessarie per periodi di carestia. Non ti dico lo sconcerto del collega ma , niente paura ,esiste un protocollo nutrizionale ad hoc per farlo scomparire. Come vedi la medicina scientifica procede senza pietà e dovremo fra non molto stare attenti agli scanner negli aeroporti che verranno tarati per calcolarti la massa grassa e buttarti fuori dall’aereo mentre è in volo se superi il percentile previsto.
…periodo di carestia in vista(per me)!…pur leggendo intervista al cervello di Bonuccelli e Diolaiuti(capitolo cibo/cervello) ieri,complice il freddo,il grigio,la pioggia,il riscaldamento che è scattato in automatico sono uscita – ho comprato due etti di pasticcini – li ho ingoiati tutti – senza sensi di colpa -buonissimi. Quello che mi preoccupa oggi e di assomigliare alle “donne a pera milanesi” descritte a suo tempo da G.Guarreschi perchè se ho capito bene il grasso di riserva vuole sempre aumentare le sue scorte – é un droga!!!! (dovrò minimizzare le scorte in frigo e adottare la vostra dieta!