«Gli scettici? Ormai sono una specie in via d’estinzione!». Lo afferma in questi giorni Roberto Pinotti, in vista del convegno internazionale sul tema UFO e vita extraterrestre che presiederà a San Marino (17 e 18 aprile), commentando recenti dati Ipsos secondo cui sarebbero più di un milione le persone nel mondo che credono all’esistenza degli oggetti volanti non identificati. «Se fosse una religione – aggiunge appunto Pinotti – sarebbe tra le più seguite al mondo». Speriamo che l’affermazione di Roberto Pinotti (segretario generale del Cun, Centro ufologico nazionale), non si trasformi in realtà. Atrimenti si avvererebbe pure quanto dicono gli ufonauti della vignetta: la religione è la cosa più pacifica della Terra, e si azzuffano pure su quella!
Ma perché questo accostamento di Pinotti alla religione? Proprio lui che ha sempre difeso a spada tratta il fenomeno ufologico come degno di considerazione e indagine scientifica? E’ vero però che gli UFO sono elusivi, evasivi, contraddittori. Ci sono e non ci sono. Vanno e vengono. Sono più simili ai fantasmi (anche se più presenti, e non solo al buio) che non alle cose reali di questo mondo. Giocano a nascondino con la nostra psiche. Se fosse un esperimento di massa da parte di psicologi e neuroscienziati alieni, per studiare le nostre reazioni, sarebbe perfetto. Mettiamoci pure i cerchi nel grano, e abbiamo anche le macchie di Rorschach per studiare intere masse terricole da parte di psicologi e psichiatri alieni. Se fossi uno psicologo alieno, mi sarei inventato i crop circles come test proiettivo di massa. Infatti, interpretazioni, discussioni e diatribe ormai si sprecano. Anche tra scienziati.
In effetti gli UFO, sono però più cose che “si vedono in cielo”, come diceva Carl Gustav Jung. E fanno riflettere in terra. Sul nostro destino di umani. Sul nostro rapporto col cosmo e con esseri di altri pianeti. Su come ci dovremmo rapportare con etnie aliene (il che è buffo, perché abbiamo difficoltà a rapportarci persino col nostro vicino di casa, per non dire con l’immigrato). Sulla possibilità che civiltà aliene stiano visitando il nostro pianeta da molti anni (forse millenni), ma stanno alla larga dal contatto di massa con i terrestri per una serie di ragioni pratiche. Quali?
Non interferire col nostro ciclo evolutivo. Cioè non procurarci uno shock emotivo-cultuarle da cui non ci riprenderemmo più. Un contatto da parte di una civiltà più evoluta (magari di millenni), rispetto a una più involuta è, in verità, sempre un’imposizione. E dunque si traduce in sudditanza da parte di quest’ultima. Ancora, i governi sarebbero a conoscenza della verità sugli UFO e gli alieni, ma non la rivelerebbero alle masse. Anche qui per una serie di motivi. Rischio di perdita di potere e influenza sulle masse, da parte della politica attuale. Rischio di crisi sociali tra quanti rimarebbero disorientati dall’apprendere che gli alieni sono tra noi. Quindi, da parte degli alieni ufonauti, vige il diktat di studiarci, osservarci, prendere isolati e sporadici contatti (quasi sempre con persone semplici, un po’ come le apparizioni mariane), ma evitando il contatto di massa, per evitare eventuali conflitti – che si risolverebbero in definitiva a nostro danno – data la nostra natura aggressiva, violenta e distruttiva.
Nonostante tutto ciò, c’è chi sostiene che il 2010 possa essere l’anno del contatto (ispirandosi al famoso film di fantascienza tratto dal romanzo di Arthur C. Clarke). Come Roberto Pinotti, studioso del fenomeno UFO, che ha fatto di tale studio e della sua divulgazione nonché accettazione negli ambienti politici e culturali, una vera e propria ragione di vita. Pinotti, autore di numerosi libri in tema e direttore della rivista UFO Magazine, è convinto della realtà di veicoli alieni transitanti nei nostri cieli (o atterranti nei nostri campi). Egli stesso ha probabilmente avuto incontri ravvicinati col fenomeno, anche se, giustamente, si guarda bene dal gridarlo ai quattro venti. E’ altresì convinto che, invece, il vento dell’atteggiamento verso il fenomeno UFO, da parte dei centri di potere e di influenza collettiva, stia cambiando. In che senso?
Dopo gli anni della congiura del silenzio e del discredito (negare la realtà del fenomeno e ridicolizzarne i testimoni e gli studiosi), si è passati alla strategia della confusione (dire e non dire, rivelare e celare, mescolare fenomeni e testimonianze reali con altri fasulli). Ora, sostiene Pinotti (che tra l’altro è sociologo), siamo entrati nella terza fase. Quella dei rivelatori (ex militari o ex rappresentanti dell’intelligence che parlano della realtà del fenomeno, anche se in forma spesso ambigua). Quella della preparazione al contatto attraverso film di grande produzione hollywoodiana e serie tv, oltre a libri, fumetti, articoli e, ovviamente, la massa di materiali di ogni genere e tipo su internet. Quella del disclosure, (è stato addirittura realizzato un sito internazionale per una “campagna mondiale di rivelazione sugli UFO”). Quella della messa in Rete, da parte dei rispettivi governi, degli archivi di casi secretati in passato e ora declassificati di avvistamenti e testimonianze UFO. Quella, addirittura, dell’esopolitica, cioè delle implicazioni politiche e sociali del contatto-rapporto con civilità extraterrestri.
Anche lo scrittore e filosofo Guido Ceronetti entra nella questione ufo-trascendenza con il suo nuovo romanzo In un amore felice. Ne parla Lorenzo Mondo su La Stampa (“Ufo nostro che sei nei cieli”), rifendendo che Ceronetti nell’introduzione chiarisce «che la spinta per comporre questo romanzo è stato il bisogno di Trascendenza, in lui assillante: “L’ufologia \ è nata dal tronco fulminato della morte di Dio e dal rinnegamento degli angeli”».
Insomma, anche se gli UFO non esistessero, esiste ed è crescente il desiderio ed il bisogno che esistano e vengano sulla Terra come messaggeri alieni. Ce n’è abbastanza per parecchi studi in ambito etno-antropologico, di storia delle religioni, e socio-psicologico.
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Certo che in questi giorni con la nube del vulcano vita dura anche per la navigazione degli UFO ; comunque se ne trovate uno nel vostro giardino fategli una doccia di pulizia.
Forse gli UFO sarebbero gli unici a solcare i cieli, Enzo. Dato che non funzionerebbero con “motori” tradizionali, quindi non bloccabili dalle polveri prodotte dal vulcano (cosa ne dici, invece, per le nostre vie aeree?).
Per tutta la gente in viaggio bloccata dalla nube (uno scenario degno da 2012, non c’è che dire), si tratterebbe solo di saltare a bordo di un UFO. Del resto, come dice giustamente il Sole 24 Ore di oggi, è già il nome del vulcano islandese ad essere “alieno”: Eyjafjallajökull!
Per gli impazienti bloccati negli aeroporti o nelle stazioni, consiglio la lettura di un vecchio libro di fantascienza dell’astronomo britannico Fred Hoyle: La nuvola nera.
caro pietrangelo tu sei uno scettico come molti quindi un’ateo per me di quelli che in fondo se la ridono delle persone che come me hanno avuto dei contatti con delle forme aliene cambia blog xchè non dei sulla nostra lunghezza d’onda nè di quella degli alieni come noi. comunque invece x tutti quelli a cui il discorso interessa seriamente ho qualcosa da dire in proposito dopo un bel pò di libri letti in francia e correlati dalla gendarmerie nationale francese oppure la sobep ente di bruxelles che si occupa da anni di testimonianze e avvistamenti ufo.sarebbe troppo lungo entrare qui nei commenti e parlarvi della mia esperienza,o piuttosto delle mie esperienze, ma voglio dirvi che anni fa dopo aver avvistato un ufo ho letto un libro della sobep e su questo libro una ragazza che si chiamava come me aveva avuto la mia stessa identica visione, ma la cosa strana è che questa ragazza l’ha avuta 15 anni prima di me immaginate la mia felicita quando ho scoperto di non essere una “visionaria”, ma in questa visione veniva specificata una scala che saliva verso il cielo proprio come la mia, quindi dopo ho avuto messaggi telepatici cosi forti da avere delle emicranie lampanti.potrei parlarvene per ore ma preferisco stopparmi qui xchèho male al braccio ciao alla prossima mariella
all’attenzione di pierangelo garcia:oggetto avrei tanto bisogno di mettermi in contatto con lei per parlarle di molte cose,avrebbe la bontà di rispondere alle mie lettere o non ne ha il tempo? Vivevo a bruxelles quando nel 2008 vidi nel cielo assieme a mia suocera delle strane luci che sembrava danzassero la cosa buffa è che sembra