(Post a cura del neurologo Franco Zarattini) Nel discorso di apertura del 18° Congresso di Psicogeriatria, svoltosi di recente a Firenze, il presidente Marco Trabucchi ha riferito la regola di un vecchio saggio tibetano per vivere bene ed a lungo: mangiare la metà, muoversi il doppio, ridere il triplo e fare l’amore sempre. Trabucchi ha annunciato che fra 4/5 anni saranno disponibili farmaci realmente efficaci per la terapia della malattia di Alzheimer di costo elevato per cui si porrà il problema di scegliere a chi e in quale fase della malattia prescriverli in modo che la sostenibilità economica sia rispettata.
Il British Medical Journal ha pubblicato un articolo sul Solanezumab, anticorpo monoclonale contro la malattia di Alzheimer.
Di seguito il seminario inaugurale su “Well Aging: Un’ Impresa Facile?”.
Inquadrata nella prospettiva biologica, clinica e psicosociale.
Un’Italia sempre più longeva esiste: gli ultra centenari sono già 17 mila raccolti in comunità particolari in cui i rapporti sociali, le abitudini, la famiglia e l’ambiente sono di grande aiuto contro la solitudine. In tali casi è garantita l’omeostasi cellulare.
Per invecchiare bene si è trovato che l’accudimento della madre fin da bambini e il suo costante impegno culturale assieme all’attività fisica durante la crescita assicurano una vecchiaia longeva e senza particolari problemi al riparo dalla solitudine per cui bisogna risparmiare per non trovarsi in difficoltà.
In Giappone ci sono molti anziani longevi assistiti dai robot che non possono trasmettere il calore umano, perché le badanti filippine o di altri paesi non vengono fatte entrare con il risultato nefasto che per evitare la solitudine i vecchi compiono reati gravi per andare in carcere!
La riserva cognitiva mito o realtà? Si devono valutare la riserva neuronale e la riserva cognitiva. La prima se deficitaria trova riscontro nella atrofia dell’ippocampo bilateralmente e di di seguito nell’atrofia delle circonvoluzioni prefrontali.
La seconda nella cultura e nel tessuto sociale ricco di contatti e di rapporti mirati ad evitare l’isolamento. Di grande aiuto sono la memoria poetica ed artistica. Inoltre coloro che hanno una predisposizione mentale per la matematica non avranno mai la malattia di Alzheimer.
In difficoltà sono gli anziani che avendo malattie croniche, curate con una polifarmacologia si trovano nella condizione di fragilità: incapacità di reagire agli stress con un adattamento convincente
Nella lettura riguardante la genetica degli “oldest-old” (grandi anziani) è emerso che nel corso dell’evoluzione la vita umana essendosi gradualmente allungata, life span, alcuni geni che garantivano questo fenomeno hanno subito una modificazione per impedire l’immortalità! Il Dottor Faust di Göethe sarebbe stato accontentato.
Il graduale peggioramento della compromissione cognitiva lieve (Mild Cognitive Impairment, in sigla MCI) porta inevitabilmente alla demenza. Per prevenirla sono utili: uridina, colina , omega 3, seligina, vit. B12, antiossidanti e tanto movimento.
Il corretto rapporto tra corpo e mente è di rilevante importanza. Considerando l’aspetto psicosomatico se la mente perde la sua integrità il corpo si ammala e viceversa per cui è importante preservane la normale funzione.
Passi avanti nella diagnostica sono stati fatti con la Pet amiloide ed il tracciante Fdg (fluorodeossiglucosio) che ha permesso di distinguere la demenza cognitiva da quella visuo-spaziale. Purtroppo un ostacolo è il costo di 700 euro per esame.
Non potevano mancare i big data raccolti con modalità informatiche nella cura dell’anziano e nel telemonitoraggio: presente e futuro.
Interessante il “Progetto Actifcare”, ovvero l’accesso tempestivo alla presa in carico della persona affetta da demenza non privo di ostacoli.
Invecchiamento, fragilità e complessità – 18° Congresso Nazionale AIP
Actifcare: Progetto Europeo di Programmazione Congiunta nell’Ambito delle Malattie Neurodegenerative
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