Come golfista, dopo la scoperta dei neuroni specchio, avevo finalmente capito perché il mio movimento di golf potesse migliorare semplicemente guardando alla televisione i giocatori professionisti. Capita spesso, infatti, che io cambi movimento copiando alcuni giocatori la cui azione mi pare più consona alla mia. E’ questo il motivo per cui sono un mediocre giocatore in quanto mi manca la ripetitività dell’azione e tendo a modificarla mimando alcuni professionisti .
In questo ero confortato dal fatto di avere un sistema neuroni specchio estremamente attivo e vivace. Ma ahimé già sul Domenicale del Sole24Ore (15 febbraio 2015) era comparso un pezzo critico di Gregory Hickock che, in un suo recente libro dal titolo Il mito dei neuroni specchio, metteva in dubbio l’esistenza di questo sistema neuronale pur non negandone del tutto l’esistenza. Essendo questo ricercatore uno psicologo cognitivista e Rizzolatti lo scopritore dei neuroni specchio, lo contestava dicendo che le sue argomentazioni erano frutto di scoperte del secolo scorso. Dimentico, come scrive Bruno Zanotti, segretario nazionale della società si neuroscienze ospedaliere, che anche le ricerche del critico Hickock sono frutto del secolo scorso.
Secondo Paolo B. Pascolo, ordinario di Bioingegneria industriale all’Università di Udine, le misurazioni di Rizzolatti su come “sparano “ i neuroni specchio non sono riproducibili e sono frutto di un approccio falsificazionista. In sostanza , secondo Pascolo, l’esistenza dei neuroni specchio non è stata dimostrata in quanto si tratterebbe di normali risposte neuronali ed anzi sarebbe addirittura patologico che non ci fosse questo tipo di risposta da parte delle cellule neuronali.
La correlazione fra attività neuronale ed il significato di questa specifica attività è ben altra cosa. Secondo Pascolo un sistema neurologico che genera effetto specchio non ha bisogno di una specificità neuronale. A tutt’oggi, peraltro, non esiste una dimostrazione istologica dei neuroni specchio per cui il libro di Hickok ha il pregio di avere aperto una discussione in un campo in cui non si dovrebbe essere fideisti ma pragmaticamente dubitativi.
Personalmente continuerò a credere nel sistema neuroni specchio in quanto, come golfista, dotato di grande capacità imitativa , ne ho tutta la convenienza. Da sei mesi inoltre ho un movimento ripetitivo riproducibile che mi sta dando grandi soddisfazioni, sicuramente frutto di un sistema neuronale, che se non è a specchio, è comunque frutto di una particolare specificità operativa nata evidentemente su un’area neuromotoria di recente costruzione. In un prossimo saggio sul quale, con il coblogger Pierangelo Garzia, stiamo lavorando, riporterò le più recenti scoperte scientifiche confermanti il principio di plasticità cerebrale che consente, a qualsiasi età, di costruire nuove connessioni sinaptiche finalizzate a ciò che di nuovo stiamo apprendendo, sia che si tratti di uno sport, di una lingua o di uno strumento musicale.
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La questione dei neuroni a specchio è molto interessante,essa non solo rafforza la teoria dell’apprendimento sociale di Bandura ma anche alcuni spunti psicoanalitici…il mio dubbio è se questo sistema possa funzionare anche al contrario, ossia il replicare azioni che apparentemente ci sembrano vantaggiose ma che in realtà non lo sono….ad esempio ho riscontrato che molte persone hanno simili fobie a quelle del genitore preso per esempio poiché potrebbe essere quel comportamento interpretato come vantaggioso rispetto a tale situazione?puo influire ciò sul fatto che un ragazzo risponda in modo analogo ad un genitore poiché per esso è stato vantaggioso e quindi imitare ad esempio un comportamento psicotico?