Frutta, ma anche verdura rossa/blu (contenente antociani, famiglia dei flavonoidi, come mirtilli, fragole, melanzane, more, ribes nero) hanno un ruolo importante nel preservare donne giovani e di mezza età dal rischio di infarto del miocardio.
Lo dice uno studio (Nurses’ Health Study II, seconda parte dell’indagine sui fattori di rischio di varie malattie in migliaia di infermiere reclutate) pubblicato nell’ultimo numero di Circulation dell’American Heart Association che ha coinvolto 93.600 giovani donne per la durata massima di 18 anni, esaminando la relazione tra assunzione di sottoclassi di flavonoidi e rischio di infarto miocardico.
“Ad oggi, l’attenzione si è concentrata sui fattori di rischio per la malattia coronarica nelle persone anziane, e i fattori di rischio possono variare con l’età, soprattutto nelle donne. Abbiamo una conoscenza limitata dei fattori di rischio modificabili per evitare l’infarto del miocardio nelle donne giovani, in particolare in relazione alla dieta. I flavonoidi, composti bioattivi presenti negli alimenti e nelle bevande a base vegetale, esercitano i potenziali effetti benefici sulla funzione endoteliale e sulla pressione sanguigna a breve termine, ma sono sconosciuti gli effetti di assunzioni abituali sul rischio di infarto del miocardio nelle donne più giovani”.
Negli anni dello studio si è constatata una riduzione del 32% del rischio cardiovascolare, indipendente da altri fattori alimentari/stile di vita noti, come fumo, indice di massa corporea, consumo di frutta e verdura.
“Per correlare questi risultati ai fini della salute pubblica, abbiamo dimostrato che l’assunzione combinata delle fonti principali di antociani (fragole e mirtilli) si associa ad una riduzione del rischio di infarto miocardico. Questo studio suggerisce che consumi elevati di antociani possono ridurre il rischio di infarto miocardico nelle giovani donne. Sono necessari studi di intervento per valutare gli end point clinicamente rilevanti, e la prevenzione dovrebbe puntare ad aumentare l’assunzione di cibi ricchi di antociani”.
Lo studio valuta l’assunzione di ogni alimento (fragole, mirtilli) fino a 6 volte al giorno. Il ruolo cardioprotettivo, ma anche neuroprotettivo, delle antocianine è noto da tempo a livello empirico e sperimentale. Questo studio è importante per vastità, durata, campione esaminato e conclusioni. Altrettanto importanti, su cui riflettere, anche le conclusioni “a margine”. In cui si dice esplicitamente che “la nostra attuale conoscenza dei fattori di rischio modificabili per evitare l’infarto del miocardio nelle donne giovani e di mezza età è limitata, e l’impatto della dieta è in gran parte sconosciuto”.
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