
Diciamolo: non è un bel periodo. Ma non solo per il virus. Stiamo attraversando una di quelle fasi storiche in cui varie situazioni di “crisi” (economica, sociale, sanitaria) si sommano l’una all’altra. Non è una guerra mondiale in senso letterale, ma lo è, in parte, dal punto di vista sociale e soprattutto psicologico.
Servono medici del corpo, ma pure della psiche. Servono pensatori come lo fu il sociologo-filosofo Zygmunt Bauman, “inflazionato” in vita e pressoché dimenticato oggi, che nel suo testo pubblicato in italiano da il Mulino dal titolo “La società dell’incertezza” si occupa anche delle paure postmoderne e della attenzione verso il corpo che si è trasformata in una “preoccupazione assoluta”
Le paure, le ansie, le angosce sono tali nel corso dei secoli. Cambiano gli stimoli che ce le suscitano, ma i sentimenti rimangono inalterati. Ecco perché chi sa leggere nell’anima è in grado di dire cose che non cambiano nello scorrere della storia. Bauman cita a tal proposito Sigmund Freud che nel suo fondamentale “Il disagio della civiltà” di quasi un secolo fa ci dice: «Siamo minacciati dalla sofferenza da tre versanti: dal nostro corpo, condannato al declino e al disfacimento e che non può funzionare senza il dolore e l’ansia come segnali di pericolo; dal mondo esterno, che può scagliarsi contro di noi con la sua terribile e formidabile forza distruttiva; infine, dalle nostre relazioni con gli altri».
Con il potere economico, scientifico e tecnologico, con il culto del corpo e del benessere, pensavamo di avere se non sconfitto almeno allontanato i timori dei secoli passati relativi alle minacce esterne, agli improvvisi, subitanei attacchi da parte di invisibili microrganismi di cui ognuno di noi diviene veicolo in un mondo globalizzato. E invece.
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Dopo i precedenti scritti sui possibili danni da farmaci chinolonici, mi giungono sempre più richieste di visite e consulenze. Mi sono impegnato in tale senso e sono diventato un referente per i danni mitocondriali a livelli clinici non più valutabili. Questo blog diventa perciò anche un riferimento su tale tema.
Un mese fa Franco Zarattini, psichiatra e prezioso collaboratore di Neurobioblog è improvvisamente deceduto nella notte per arresto cardiaco. Zarattini oltre ad essere un bravo psichiatra con una lunga e solida carriera alle spalle sviluppata all’ospedale Ca’ Granda di Niguarda a Milano era un caro amico. Da qualche anno collaborava con Neurobioblog e più di recente abbiamo inserito un suo congtributo nel nostro libro usciti da Utet prima del scorso Natale “Come ringiovanire invecchiando”. Questo suo ultimo scritto, dedicato al microbiota, è il risultato di una passione che da qualche anno gli era nata per un argomento che in teoria per un argomento in teoria molto lontano dalla sua specialità. In realtà la recente letteratura scientifica è ricca di potenziali relazioni fra microbiota intestinale e malattie psichiatriche e questo suo ultimo breve scritto ne è la conferma.