Il libro “Mitocondrio mon amour” scritto in collaborazione con il coblogger Pierangelo Garzia ha sviluppato il tema del mitocondrio e l’importanza di un fitness adeguato e di una alimentazione ristretta per “ringiovanire” il mitocondrio. Dopo la sua pubblicazione ai primi di dicembre 2015, ho ricevuto da Giorgio Terziani, presidente dell’Eurodream, società distributrice di Cellfood , particolare integratore di cui parlo nel libro, una mail ricca di novità scientifiche sull’attività mitocondriale e sul fatto, in particolare , che il DNA mitocondriale sia il fondamento del nostro buon invecchiamento. A capirlo è stato un gruppo di ricercatori italiani in uno studio che potrebbe segnare la svolta per la qualità della vita della popolazione anziana: “è il Dna mitocondriale che decide la longevità”.
Il Dna mitocondriale si trova nei mitocondri, gli organelli deputati alla produzione di energia in ogni cellula del nostro organismo. Un gruppo di ricercatori italiani ha pubblicato uno studio su “European Journal of Immunology” che ha permesso di capire il ruolo del Dna mitocondriale circolante come causa dell’infiammazione tissutale che si associa al processo di invecchiamento. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori, in un arco di tempo dal 2006 al 2013, hanno raccolto il plasma e poi quantificato il Dna mitocondriale in esso presente di 831 soggetti sani di diverse nazionalità europee e di età compresa fra 1 e 104 anni, fra cui 429 individui appartenenti a “ fratrie “ (coppie di fratelli o sorelle). I dati raccolti hanno consentito di scoprire che con il processo di invecchiamento aumenta la quantità di Dna mitocondriale circolante nel plasma e, studiando le famiglie di persone molto anziane, che esiste anche un forte controllo genetico di questo livello. “Il Dna mitocondriale, spiega Andrea Cossarizza, il ricercatore dell’Università di Modena e Reggio Emilia che ha coordinato lo studio – viene rilasciato nella circolazione quando una cellula muore e di conseguenza si rompe. Questo Dna ha una forma particolare, diversa dal Dna presente nel nucleo, dato che i mitocondri sono organelli derivati dalla fusione delle cellule batteriche con cellule nucleate, avvenuta miliardi di anni fa ed hanno mantenuto la iniziale caratteristica genetica. Quando il sistema immunitario avverte la presenza di questo Dna di derivazione batterica innesca una infiammazione che tende ad automantenersi”.
I ricercatori hanno in questo modo scoperto che le cellule immunitarie quando vengono a contatto con questo Dna di derivazione batterica sono in grado di produrre molecole che prima innescano e poi mantengono i processi infiammatori. Questi ultimi sono associati all’invecchiamento stesso e sono riconosciuti come alla base della teoria dell’ inflammaging ovvero della infiammazione come causa fondamentale delle modificazioni della funzionalità dell’organismo associate all’età. Secondo questa teoria, infatti, le alterazioni si manifestano sia a livello sistemico che cellulare. La capacità quindi di controllare la produzione de il rilascio del Dna mitocondriale, da un lato, ed i suoi effetti dall’altro, sono quindi la chiave di lettura del perché e come si invecchia.
“Queste osservazioni – commenta Cossarizza- aprono nuove prospettive sia all’interpretazione di molti fenomeni biologici legati all’invecchiamento sia allo sviluppo di nuove strategie ( terapeutiche e comportamentali ) per migliorare lo stato di salute della persona anziana. Lo studio che si è svolto nell’ambito del progetto europeo EU-GEHA è stato finanziato in parte dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Vignola ed ha visto coinvolti anche team dell’Università di Bologna, Firenze, Modena e Pisa, oltre all’Istituto Superiore di Sanità di Roma”.
“ Non c’è dubbio che questa scoperta – sottolinea il Rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia – stia aprendo le porte a nuove frontiere di ricerca anche terapeutiche . Sapere di più del sistema immunitario e dei meccanismi fisiologici che conducono all’invecchiamento consentirà di fare progredire le terapie destinate agli anziani”.
Quindi il nostro libro quindi “ Mitocondrio mon amour” che invita ad un fitness moderato per la riattivazione ed il ringiovanimento del mitocondrio e ad una alimentazione specifica, centra in pieno il problema dell’infiammazione e dell’invecchiamento e della possibilità di contrastarli semplicemente con un adeguato stile di vita.
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Sto leggendo il libro è lo trovo utile per imparare a gestire la propria salute oltre che scritto benissimo!
Bebecheriewordpress.com
La teoria proposta sostiene che la liberazione del DNA mitocondriale in seguito alla morte della cellula inneschi un meccanismo immune con una risposta di tipo infiammatorio. Sorge allora la domanda. dato che ogni giorno fin dalla nascita muoiono milioni di cellule del nostro organismo la quantittà di DNA mitocondriale rilasciata dovrebbe innescare una risposta tale da impegnare l’intero sistema immunitario e di conseguenza un processo infiammatorio ben più marcato e violento rispetto invece all’invecchiamennto che procede invero con ritmo molto lento.