Ufo e alieni esistono, se non altro nei documenti ufficiali dell’FBI. Ciò che appassionati di fantascienza, dischi volanti ed extraterrestri speravano da decenni si sta avverando: la rete si sta vorticosamente colmando della notizia relativa al documento redatto dall’agente Guy Hottel, il vero Fox Mulder degli X-Files, che ha indagato non soltanto sui dischi volanti ma pure sui fenomeni inspiegabili (mutilazioni animali, ESP e facoltà paranormali). Non mancano ovviamente le opinioni scettiche, tra gli stessi ufologi: sarebbe null’altro che una testimonianza raccolta dall’agente Hottel, incaricato di simili indagini.
Un racconto, insomma, tra l’altro inverosimile: un mezzo di altissima tecnologia, proveniente da altri mondi, che sarebbe precipitato per interferenze elettromagnetiche causate dai radar terrestri? Da una parte la “volontà di credere” del serial X-Files (mediato da un testo dello psicologo e filosofo ottocentesco William James), dall’altra l’uso della ragione nel domandarsi come e perché mezzi extraterrestri arrivino fino a noi per poi giocare a nascondino.
C’è comunque da chiedersi perché i tempi e le autorità mondiali stiano accelerando nel rendere disponibili al grande pubblico questo genere di documenti, fino a poco tempo fa coperti dal massimo riserbo. E’ ampiamente dimostrato, a questo punto, ciò di cui si è sempre detto: il forte coinvolgimento dei servizi segreti e delle organizzazioni militari nella ricerca relativa ai fenomeni anomali, Ufo o facoltà ESP che siano.
E sono pure interessanti tutte le teorie del complotto e della cospirazione che si legano al fenomeno Ufo: il fatto che vi siano implicati i governi, i servizi segreti e, di conseguenza, l’insabbiamento e il travisamento delle informazioni hanno generato una congerie di narrazioni mitiche, una sorta di religione parallela. Il fatto che, ad esempio, vi siano testimonianze favorevoli e contrarie al mitico Ufo-crash di Roswell con recupero di corpi alieni, connota una narrazione in cui vi saranno da un certo punto in poi credenti e scettici. La zona interessata alla presunta precipitazione dell’Ufo è di conseguenza divenuta luogo di pellegrinaggio e vendita di oggettistica, riproducendo ciò che avviene nei luoghi religiosi o, ad esempio, nelle aree interessate dai “cerchi nel grano”.
Vale la pena di fare qualche altra considerazione di tipo psicosociale. Gli ufologi, Roberto Pinotti in testa, vanno dichiarando da tempo che l’anno in corso potrebbe essere decisivo per la rivelazione ufficiale che esseri da altri pianeti facciano visita alla Terra su veicoli interpasziali, gli Ufo appunto. Il momento decisivo, “l’anno del contatto”.
Perché? L’umanità sarebbe finalmente pronta ad una rivelazione di questo genere. Anche perché Ufo e alieni, nell’arco di almeno 60 anni (se non da secoli o millenni, secondo alcuni), farebbero visita al nostro pianeta senza atteggiamenti o intenzioni ostili (fatti salvi i cosiddetti “rapimenti” o “abduction”, molto controversi). Una rilevazione lampante, da telegiornale, sul tipo “Gli Ufo sono reali, sono pilotati da esseri intelligenti provenienti da altri pianeti e visitano la Terra da anni”, non provocherebbe oggi panico, disperazione o angoscia, come invece avvenne alla simulazione di invasione marziana da parte di Orson Welles durante la storica trasmissione radiofonica del 1938. Non vi sarebbero scene da isteria di massa perché la tv, il cinema e soprattutto internet ci hanno abituato a tutto. Una rivelazione simile – Ufo e alieni sono reali – non sconvolgerebbe la nostra vita più di tanto.
Ma se una simile notizia non sconvolgerebbe la nostra esistenza quotidiana più di tanto, diverso sarebbe se ci presentassero un Ufo e un alieno in prima serata tv. Non sono così certo che panico e isterie collettive non si verificherebbero, nonostante decenni di film e telefilm di fantascienza, filmati e notizie in rete. L’eterna domanda quindi rimane e ritorna: se Ufo e alieni sono reali, cosa vogliono da noi? E ancora: perché non si palesano pubblicamente? Da dove provengono e quanto avanti sono rispetto alle nostre conoscenze? Come sono fatti e a cosa credono?
Infine, pur aspettando con grande gioia la rivelazione ufficiale su Ufo e alieni (e soprattutto di vederli materialmente),ma mantenendo al contempo una quota di senso critico, noto una piccola e “strana” coincidenza: le rivelazioni sulle note extraterrestri ed extrasensoriali trasmesse dall’agente Guy Hottel al direttore storio dell’FBI Edgar Hoover, e la contemporanea uscita del volume di Hottel. Insomma, ancora una volta, troppo bello per essere vero: l’ambiguità di Ufo ed extraterrestri rimane. Intanto esce il film World Invasion (Battle: Los Angeles) di Jonathan Liebesman, ispirato a un evento ufologico realmente avvenuto nel febbraio 1942. Ancora una volta, come nelle pellicole degli anni cinquanta, i cattivi sono sempre loro: gli extraterrestri. Della serie: proiettiamo la nostra aggressività pure nel cosmo.
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e se tutto questo gran casino di presenze di alieni fosse da ascrivere alla teoria dei multiversi e del teletrasporto ? è recente la notizia che scienziati giapponesi sono riusciti a traslare non più solo un elettrone ma un piccolo frammento di raggio di luce. Altri mondi ( e pare siano tanti ) potrebbero essere più avanti e questo potrebbe spiegare il gioco a nascondino degli alieni.
La teoria del multiverso è una di quelle che vengono proposte dagli ufologi per rendere ragione di queste rapide e fuggevoli “incursioni” nel nostro mondo di oggetti o “organismi” volanti sconosciuti (alcuni includono addirittura “forme viventi” ignote o “EBE”, entità biologiche extraterrestri). Gli UFO sarebbero in grado di varcare queste “porte spazio-temporali” (buchi neri?), andando e venendo dai loro mondi a piacimento. Restano a noi preclusi, per ora, questi ipotetici “universi paralleli”, come resta controversa la teoria delle “stringhe” che renderebbe ragione di tempi e percorsi altrimenti inaccessibili ai terrestri e alle conoscenze umane attuali. L’altro ricorso alla fisica teorica è quella dello “spazio curvo”, poter cioè percorrere immense distanze cosmiche non in linea retta ma ricorrendo alla curvatura dello spazio: affascinante nella teoria ma chissà e come e quando realizzabile.
Che esistano o no caro Enzo, è comunque interessante la persistenza del fenomeno e le reazioni psicosociali di noi umani al diverso, all’alieno, al dissimile da noi. Magari – altra teoria – non si mostrano palesemente e globalmente, proprio perché studiano la nostra psicologia, notoriamente violenta e aggressiva, specialmente verso il dissimile. In attesa che noi tutti si passi a un livello evolutivo superiore.
caro Pier è interessante ciò che scrivi ma rimango sempre perplesso su come la fisica quantistica non sia ancora entrata nella cultura scientifica contemporanea anzi viene quasi ignorata. D’altra parte se leggi l’ultima bustina di Eco sull’espresso di venerdi scorso commenta ironicamente l’ultimo libro di Stephen Hawking e Leonard Mlodinow come un libro di filosofia e non di fisica. Forse è ancora lontana la strada dlla verità.
Caro Enzo, in effetti anche le scienze mediche, come vedi, restano ancorate a schemi del secolo precedente. La fisica quantisica in medicina non c’è mai entrata, anzi la cosidetta “medicina energetica” è vista con sospetto, come “roba da New Age”. Ma basterebbe riflettere che se la cosmologia, l’astrofisica e la fisica delle particelle hanno fatto delle scoperte rispetto a Newton, ciò che vale nella fisica vale nella medicina. Nel corso di studi non c’è forse fisica medica? Ricordo solo il bell’articolo di Simon Mitton del St Edmund’s College, Cambridge , comparso qualche anno fa su Lancet (Astroparticle physics and cosmology, The Lancet, May 20-May 26, 2006. Vol. 367, Iss. 9523; pg. 1692, 6 pgs) che diceva: “La fisica delle astroparticelle è un campo interdisciplinare che esplora le connessioni tra la fisica delle particelle elementari e le proprietà su grande scala dell’universo. I fisici delle particelle hanno sviluppato un modello standard per descrivere le proprietà della materia nel mondo quantistico. Questo modello spiega la sconcertante serie di particelle, in termini di costrutti di fatto da due o tre quark. Quark, leptoni e le tre forze fondamentali della fisica sono le componenti principali di questo modello standard. I cosmologi hanno inoltre sviluppato un modello standard per descrivere le proprietà di massa dell’universo. In questo nuovo quadro, la materia ordinaria, come stelle e galassie, rappresenta solo circa il 4% dell’universo materiale. La massa dell’universo è materia oscura (circa il 23%) ed energia oscura (circa il 73%). La teoria delle stringhe, in cui l’universo ha diverse dimensioni invisibili, potrebbe offrire l’opportunità di unire la descrizione quantistica del mondo delle particelle con le proprietà gravitazionali dell’universo su larga scala”.
Al che, in un numero successivo della rivista (The Lancet, Jul 29-Aug 4, 2006. Vol. 368, Iss. 9533; pg. 366, 1 pgs), Alessandro C. Pasqualotto della School of Medicine, University of Manchester, ha commentato con una Letter: “Complimenti a The Lancet e Simon Mitton per la pubblicazione dell’ intrigante opinione su fisica delle astroparticelle e cosmologia, che illustra chiaramente l’enorme divario tra la medicina come scienza e moderna fisica quantistica.
Anche se la fisica ha sostanzialmente avanzato del corso del secolo passato, la scienza medica è ancora nella sua infanzia, cercando di capire il microcosmo in termini di leggi di Newton. Naturalmente, questo non è vero per ogni scienziato nel campo della medicina. Ma come può la nostra comprensione arrivare a una realtà composta da almeno dieci dimensioni, come si vede nella teoria delle stringhe? Sembra più fantascienza che scienza corretta, per molti di noi. Come è possibile vedere i nostri corpi prevalentemente composti di “vuoto”, spazi con flussi di energia, invece che una massa solida di cellule, tessuti e recettori? È solo l’universo in espansione o ogni singola particella, e il vivente? A proposito, cosa è realmente vivo in questo mondo? E ciò che spinge l’evoluzione?
Se infatti il microcosmo e il macrocosmo sono guidati da regole simili, non possiamo ignorare i progressi compiuti dalla fisica. Forse noi, come scienziati medici, siamo troppo conservatori. O forse siamo troppo lontani dalla filosofia”.
Caro Enzo, sarebbe da invitare al convegno che hai in animo di organizzare…Che dici?
caro Pier sempre più interessante ciò che scrivi ma il convegno che ho in animo di organizzare sarà , per ora, sulle dipendenze tipo ” vecchie e nuove dipendenze dalla nicotina a face book “, semplicemente perchè ho trovato uno sponsor che , guarda caso , si occupa di energie alternative