
E in effetti, lo sciamano, come il cheesecake, funziona ancora oggi. Viene inviato pure nelle nostre società avanzate. Anche in situazioni e convegni ipertecnologici. Perché?
Perché sollecita le nostre strutture mentali. Risponde a esigenze profonde della nostra mente. Stuzzica emozioni, timori e paure vecchi come le stratificazioni del nostro cervello. «Nello stesso modo in cui – spiega Singh – l’evoluzione culturale e le pasticcerie hanno ideato dolci configurati per i nostri organi di senso dell’età della pietra. L’evoluzione culturale e artisti ingegnosi hanno raccolto miti e costumi che colpiscono le nostre psicologie per placare le nostre ansie».
Che un buon cheesecake plachi l’ansia, non c’è dubbio. Salvo poi, dopo averlo ingurgitato, farci venire l’ansia di ingrassare. Detto questo, l’articolo scientifico di Singh è interessante e, prima di questa spiazzante conclusione, passa il rassegna il fenomeno dello sciamanismo nelle culture umane.
Ah, un’ultima cosa: quello nella foto non è uno sciamano. È il dottor Manvir Singh della Harvard University.
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