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Fisica quantistica: dopo 100 anni prosegue il dibattito su cosa descriva


Cos’è la fisica quantistica? Non vi propongo un gioco di società ferragostano da fare sotto l’ombrellone o in trattoria, ma se non sapete rispondere in modo esauriente, ma solo per sommi capi, non vi preoccupate: neppure i fisici, che ovviamente ne sanno di più di noi in merito, sono tutti d’accordo su cosa sia il “mondo quantistico”. Eppure come si legge sulla rivista scientifica “Nature” di fine luglio: “La meccanica quantistica è una delle teorie scientifiche di maggior successo e rende possibile gran parte della vita moderna. Tecnologie che vanno dai chip dei computer alle apparecchiature per l’imaging medico si basano sulla applicazione di equazioni, abbozzate per la prima volta un secolo fa, che descrivono il comportamento degli oggetti su scala microscopica”.

Trattandosi di un campo complesso e, come spesso si dice, “controintuitivo” rispetto alla realtà consensuale, non dovrebbe sorprendere molto il fatto che persino i fisici dopo cento anni (è del 1925 la prima formulazione e quest’anno è stato infatti proclamato l’International Year of Quantum Science and Technology) continuino a dibattere e a confrontarsi sul tema. Il “mondo quantistico” è di fatto una “altra realtà” che sottende, convive e influenza la nostra macrorealtà. Oppure, se preferite, “un mondo dentro un altro mondo”, dove i due mondi, quello macro e quello micro, interagiscono e si influenzano a vicenda, con logiche e leggi apparentemente diverse (in base alle conoscenze attuali), tanto da non risultare gradito persino ad Einstein.  

La stessa rivista “Nature” ha perciò pensato bene di lanciare un sondaggio-intervista inviando una mail a oltre 15.000 ricercatori i cui articoli recenti riguardavano la meccanica quantistica e ricevendo oltre 1.100 risposte, provenienti principalmente da fisici. Solo per citare un paio di risposte che però riassumono la diatriba, tra l’altro da parte di due personaggi a cui è stato assegnato il Nobel per le stesse ragioni, si va da “Non esiste un mondo quantistico”, del fisico Anton Zeilinger dell’Università di Vienna, sottolineando la sua opinione secondo cui gli stati quantistici esistono solo nella sua testa e descrivono informazioni, piuttosto che la realtà. A “Non sono d’accordo” di Alain Aspect, fisico dell’Università di Parigi-Saclay, che ha condiviso il premio Nobel 2022 con Zeilinger per il suo lavoro sui fenomeni quantistici. Tanto che “Nature” riportando, anche graficamente, i risultati del sondaggio, titola: “I fisici sono in netto disaccordo su ciò che la meccanica quantistica dice sulla realtà”. Mentre la rivista d divulgazione scientifica “New Scientist”: “Perché nessuno riesce a mettersi d’accordo su cosa significhi realmente la fisica quantistica”.

Niente di allarmante, anzi trovo appassionante questo aspetto della ricerca scientifica in cui non esistono fedi o dogmi a differenza di molti aspetti diffusi ad esempio dai social, ma piuttosto elementi che vanno studiati a fondo, verificati e dimostrati con gli strumenti disponibili. E comunque le applicazioni della fisica quantistica non si arrestano di certo per il dibattito in corso tra i fisici: vedi ad esempio gli studi intorno alla realizzazione dei computer quantistici che ci riserberanno molte sorprese, così come la AI quantistica. Del resto pure nella realtà macroscopica esistono fenomeni o scoperte in uso da ben oltre un secolo di cui ancora oggi non sono noti tutti i meccanismi d’azione: uno su tutti l’acido acetilsalicilico, la comune Aspirina.

Elizabeth Gibney, Physicists disagree wildly on what quantum mechanics says about reality, Nature survey shows. First major attempt to chart researchers’ views finds interpretations in conflict, “Nature”, News Feature, 30 July 2025.

Karmela Padavic-Callaghan, Why no one can agree on what quantum physics really means. For a century, quantum theory has passed every experimental test, but physicists can’t agree on how to use it to paint a picture of our reality – or even whether that is possible, “New Scientist”, 14 August 2025.

Medico quantistico? Ti pago in quanti!


Shantena-Augusto-SabbadiniSulla fisica quantistica se ne raccontano tante. Il più delle volte, panzane. Fidando sul fatto che la maggior parte ne capisce poco o nulla. Quindi fa un atto di fede. Sulle paroline magiche della nuova fisica (una per tutte, entanglement). Accomunate alle esigenze di sempre: stare bene, fare i soldi, avere successo. Il cervello quantico. Cambia la tua vita con la quantistica. Influenza la realtà con la mente quantica. Sì, come no. E poi, ancora. Medicina quantistica. Psicoterapia quantica. Diagnostica quantica. Salame ai quanti.

Grazie all’amico Maurizio Rosenberg Colorni – ideatore, fondatore, direttore, ma soprattutto anima, della gloriosa  e rimpianta casa editrice Red – ieri sera ho partecipato a una conversazione ristretta con il fisico e sinologo, Shantena Augusto Sabbadini. Lo avevo incontrato parecchi anni fa, Shantena, in veste di consulente scientifico alla Fondazione Eranos, in Svizzera, ad Ascona. Il luogo in cui sono transitati e si sono confrontati tra loro personaggi come Jung, Rudolf Otto, Mircea Eliade, Karl Kerényi, Erich Neumann, Adolf Portmann, Daisetz Teitaro Suzuki e molti altri. Dalle trascrizioni di quegli incontri erano nati i Quaderni di Eranos, editi in Italia dalla casa editrice Red. Così mi ero recato a Eranos,  dietro suggerimento di Maurizio Rosenberg Colorni, per intervistare Rudolf Ritsema che, dopo una vita di studi sul Libro dei Mutamenti, aveva pubblicato, con l’allievo fisico-sinologo Sabbadini, la nuova edizione dell’I Ching.

Tornando a ieri sera e alla fisica quantistica, è sempre una esperienza profonda, ricca, pacificante, ascoltare la generosa conoscenza condivisa di Shantena Augusto Sabbadini. Un diamante della cultura anni Sessanta del secolo scorso, che seppe Pellegrinaggiconiugare la conoscenza della hard science con percorsi millenari delle culture tradizionali. Senza però mai banalizzare, come in tempi recenti. Ecco perché, dietro le mie insistenti e incalzanti domande, ho ulteriormente compreso che la biologia, la medicina, le neuroscienze e soprattutto le terapie “quantistiche”, al momento, sono solo speculazioni intellettuali. Spesso palle. Affascinanti, ma palle. Non esiste uno straccio di lavoro scientifico che coniughi la medicina, ma neppure la biologia molecolare, alla fisica quantistica. Lo fanno gli omeopati, per giustificare le cure omeopatiche. Ma se vogliono accordare credito scientifico alla loro pratica terapeutica, così facendo, aggiungono errore ad errore. Nulla esclude che esiteranno in futuro discipline e magari terapie che si avvarranno delle conoscenze quantistiche, dice Shantena, ma oggigiorno abbiamo compreso poco, con grosse difficoltà cognitive, come la dimensione quantistica operi a livello ultramicroscopico, figuriamoci a livello macro. Delle cellule. Dell’organismo umano, dei suoi apparati, della struttura e delle connessioni del cervello.

Se volete un po’ di sana speculazione filosofica sulla fisica quantistica, ben fatta, senza strabordare, leggetevi il libro di Sabbadini: Pellegrinaggi verso il vuoto. Ripensare la realtà attraverso la fisica quantistica. E, se vi appassionate, date un’occhiata al suo ricco, altrettanto generoso, sito. Oltre alle sue lezioni e conferenze, in italiano e in inglese, in rete.

Sito ufficiale di Shantena Augusto Sabbadini