(post di Ludmilla Soresi) ISTDP Intense Short-Term Dynamic Psychoterapy, ossia, psicoterapia intensiva a breve termine di orientamento psicodinamico. Approccio che sviluppò lo psichiatra Davanloo e, successivamente, elaborò A. Abbass (presso il cui Centro si è formata E.Poli).
Si tratta di un approccio in cui il terapeuta è attivo nel processo che porta a un cambiamento nel paziente. Nel percorso psicoterapico, il terapeuta si avvale di tecniche quali inchiesta, pressure, challenge, utilizzate in modo contestuale, vale a dire valutando, di volta in volta, quanto il paziente è in grado di tollerare emotivamente e come risponde agli interventi del terapeuta, che oscillano da un versante più supportivo a uno più espressivo-elaborativo.
L’obiettivo degli interventi, effettuati osservando su quali vie il paziente tende a scaricare l’ansia, è quello di giungere al “break through”, cioè all’accesso consapevole alle emozioni inconsce parte del “nucleo affettivo centrale”, emozioni che, represse, agiscono comunque manifestandosi nei sintomi espressi dal comportamento/atteggiamenti/pensieri/parole del paziente.
E. Poli integra a questo approccio la sua capacità (Certificato EsaC-Emotional Skills and Competencies, Paul Ekman International) di identificare le microespressioni facciali delle 7 emozioni di base universali che studiò P.Ekman negli anni Settanta, mostrando ad abitanti della Papua Nuova Guinea, con nessun contatto con la popolazione civilizzata dell’Occidente, immagini di espressioni facciali umane di occidentali. Attraverso questo esperimento, egli riscontrò che venivano riconosciute: rabbia, paura, tristezza, gioia, sorpresa, disgusto, disprezzo. Ekman e Friesen elaborarono, altresì, uno strumento (Facial Action Coding System) per codificare queste emozioni di base, innate, che già aveva rilevato Darwin (“L’espressione delle emozioni nell’uomo e nell’animale”).
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